Terapia del Dolore: dal convegno Impact 2010 in arrivo le raccomandazioni per applicarla

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Il 2 e 3 luglio a Firenze, nel corso del summit interdisciplinare IMPACT 2010, Istituzioni e Società Scientifiche si danno appuntamento per definire la concreta attuazione della Legge n. 38 sulle disposizioni per l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore.

Milano, 30 giugno 2010 – A quattro mesi dall’approvazione della Legge ‘Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore’, 40 Società Scientifiche, referenti del Parlamento, del Ministero della Salute, dell’AIFA, dell’ISS e delle Regioni si apprestano a delineare le raccomandazioni per misurare e curare il dolore in ogni singolo settore terapeutico e far passare così la nuova normativa dall’ambito della teoria a quello della prassi. Questo l’obiettivo del convegno IMPACT 2010, previsto per il 2-3 luglio a Palazzo Corsini, Firenze.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento, che si è svolta oggi a Milano,  Gianfranco Gensini, Presidente del Comitato Scientifico Impact 2010 e Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Firenze spiega così le riflessioni che hanno portato alla realizzazione del workshop: “Oggi il passaggio cruciale che dobbiamo affrontare per far sì che la nuova legge venga realmente applicata è condividere con le Società Scientifiche un modus operandi che permetta di coinvolgere gli specialisti e la classe medica nel dare una centralità alla patologia del dolore. A tal fine, sarà necessario predisporre indicazioni univoche per un sicuro e costante inserimento di dati nella cartella clinica, dopo aver definito criteri di misurazione del dolore adatti ai diversi ambiti terapeutici, spesso totalmente diversi per tipologia di paziente e sensazione dolorosa. Basti pensare alle differenze tra il dolore osteoarticolare e quello post operatorio, tra quello geriatrico e quello pediatrico, oppure tra il dolore legato a malattie infettive e quello legato al diabete. Con questo scopo – continua Gensini – abbiamo organizzato l’incontro del 2 e 3 luglio a Firenze, dove ogni Società Scientifica lavorerà per condividere una strategia e la relativa programmazione di massimo coinvolgimento dei propri associati nella reale applicazione della Normativa 38; questo Workshop potrà offrire un’opportunità alle Società Scientifiche di riaffermare la loro centralità sulla tematica dell’appropriatezza terapeutica, altro punto saliente della Normativa.”

Il dolore cronico colpisce solo in Italia oltre 12 milioni di persone. Come sottolinea Guido Fanelli, membro del Comitato Scientifico Impact 2010 e Coordinatore della Commissione Terapia del Dolore e Cure Palliative del Ministero della Salute “La legge 38 del 15 marzo scorso riconosce il dolore cronico come ‘malattia’ e non solo come sintomo. Diverse sono le novità assistenziali che coinvolgono personale sanitario e pazienti. Medici e infermieri dovranno misurare e segnalare in cartella clinica il dolore riportato dai pazienti, oltre ai farmaci con i quali viene trattato. Viene inoltre semplificata la prescrizione dei farmaci oppioidi. Si prevede – continua Fanelli – una rete assistenziale sul territorio per il dolore cronico con Centri e ambulatori di terapia del dolore, e una seconda rete per i pazienti in fase terminale che necessitano di cure palliative, comprendente gli hospice. La legge dedica inoltre particolare attenzione ai bambini, sancendo anche per loro il diritto ad accedere alle cure antalgiche.”

Sull’importanza di affrontare la gestione del dolore, riconoscendo le specifiche peculiarità di ogni singolo settore terapeutico, si sofferma anche Massimo Fini, membro del Comitato Scientifico Impact 2010 e Direttore Scientifico dell’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma, che sottolinea le caratteristiche proprie dell’anziano: “Anche il paziente anziano ha il diritto di essere libero dal dolore ed è compito del medico non solo provvedere alle cure, ma anche garantirgli una dignitosa qualità della vita. A questo proposito, – continua Fini – tenendo presente la situazione specifica degli anziani, l’OMS suggerisce un approccio terapeutico di tipo sequenziale al dolore, che, partendo da un farmaco di tipo antinfiammatorio può arrivare alla prescrizione di analgesici oppiacei iniziando da quelli più deboli farmacologicamente, ma suggerendo anche quelli più attivi sul dolore se il paziente necessita di una trattamento analgesico appropriato. Oggi in Italia sono disponibili molti farmaci analgesici oppiacei e le relative schede tecniche permettono di selezionare il farmaco più appropriato per ciascun paziente con dolore sia in termini di indicazioni che di modalità di avvio della terapia”.

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