Scoperto un nuovo ormone corticosteroideo nella lampreda di mare
Le informazioni ottenute potranno essere utili per i progetti di conservazione di questo vertebrato nel bacino del fiume Columbia
Un gruppo di zoologi dell’Università della British Columbia ha scoperto un nuovo ormone corticosteroideo nella lampreda di mare, discendente diretto di uno dei primi vertebrati che comparvero circa 500 milioni di anni fa. Il risultato getta una luce sull’evoluzione degli ormoni steroidei e potrebbe essere di aiuto negli sforzi di conservazione delle stesse lamprede.
L’ormone, denominato 11-deossicortisolo, riveste nell’organismo della lampreda un ruolo simile a quello che nell’uomo è giocato dall’aldosterone e dal cortisolo: aiuta a regolare il bilancio degli ioni nelle cellule ed è implicato nella risposta allo stress.
“L’origine dei cammini biochimici basati sui corticosteroidi è rimasta controversa per molti decenni proprio perché l’identità dei corticosteroidi ancestrali è rimasta finora ignota”, ha spiegato David Close, professore del dipartimento di zoologia della UBC e direttore dell’Aboriginal Fisheries Research Unit dell’UBC’s Fisheries Centre e coautore dell’articolo apparsoonline sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences. “Questa scoperta consentirà una migliore valutazione dei fattori ambientali che costituiscono uno stress per le specie di lamprede”.
Lo studio è stato avviato come parte di uno sforzo di ripristinare le popolazioni di lamprede del Pacifico nel bacino del fiume Columbia, il cui declino è cominciato con la costruzione di dighe lungo il corso del fiume. Questi invertebrati, che nascono in acque dolci e nuotano verso l’oceano per poi ritornare al fiume per riprodursi, condividono l’habitat con i salmoni e le trote del Pacifico. Una volta completato lo sviluppo, le lamprede adulte possono arrivare a 75 centimetri di lunghezza e utilizzare la loro bocca a ventosa per attaccarsi ad altri pesci una volta giunte nel mare.
Per le popolazioni native del bacino del fiume Columbia, le lamprede rappresentano tradizionalmente una fonte di sussistenza importante, e vengono utilizzate anche a scopo rituale. Per questo la ricerca è stata cofinanziata dalle Tribù confederate della Riserva indiana di Umatilla, di cui fa parte lo stesso Close.