Trattamento del dolore cronico: nuovo dispositivo si adatta a movimenti e posizioni del paziente
Presso il Centro di Terapia del dolore e Cure Palliative dell’Ospedale Clinicizzato – SS. Annunziata di Chieti, diretto dal Dottor Amedeo Costantini, è da poco disponibile il nuovo neurostimolatore di ultima generazione che, grazie ad una tecnologia innovativa presente anche nell’IPhone, assicura immediato sollievo per chi soffre di dolore cronico, indipendentemente dalla sua posizione e dai suoi movimenti.
Chieti, 6 luglio 2010- Continuo, lancinante e intrattabile: questo è il dolore cronico, al tronco e agli arti. Un problema delicato e complesso, che si stima colpisca in Italia 1 persona su 4, con gravi ripercussioni sulla qualità di vita del paziente.
L’approccio terapeutico entrato ormai nella routine è la stimolazione del midollo spinale, che avviene attraverso l’impianto, vicino alla colonna vertebrale, di elettrodi stimolatori che mandano lievi impulsi elettrici allo spazio epidurale. Il dolore infatti “viaggia“ attraverso il sistema nervoso, ma il suo segnale viene modificato prima che pervenga al cervello dagli impulsi elettrici inviati dal neurostimolatore, trasformando la sensazione in un formicolio molto più sopportabile. Gli elettrodi sono collegati ad un dispositivo, delle dimensioni di un orologio e posizionati sottocute nell’addome, che trasmette microscariche prefissate che affievoliscono gli impulsi dolorosi avvertiti dal paziente. Tuttavia, il livello di stimolazione richiesto per la gestione del paziente sofferente dipende dalla distanza tra il midollo spinale e gli elettrodi impiantati e le distanze cambiano a seconda che il paziente sia in piedi, seduto o disteso. Di conseguenza, un qualunque cambiamento di posizione, in assenza di un aggiustamento manuale della stimolazione tramite un telecomando esterno, può far sì che il paziente riceva una stimolazione sub-optimale,che non riduce la sensazione di dolore.
La novità della terapia oggi è rappresentata da un nuovo neurostimolatore di Medtronic che adatta automaticamente la terapia a seconda della posizione del paziente. Sono passati pochi mesi dal primo impianto avvenuto presso il Centro di Terapia del dolore e Cure Palliative diretto dal dottor Amedeo Costantini, dell’Ospedale Clinicizzato – SS. Annunziata di Chieti e si è avuta la conferma che il paziente impiantato è pienamente soddisfatto dei benefici avuti.
“Il nuovo neurostimolatore utilizza una tecnologia che include l’uso di un algoritmo e di un accelerometro, componente innovativa che sfrutta la forza di gravità terrestre per rilevare la posizione del malato e adottare automaticamente il livello di stimolazione richiesto per alleviare il dolore. Questo dispositivo è il primo che sente le posizioni e i movimenti del paziente, apprende le regolazioni impostate e adatta automaticamente la terapia alla posizione. Con questa innovazione si risponde pienamente all’esigenza del paziente di semplificare la gestione della terapia.” – spiega il dottor Costantini.
L’accelerometro è una tecnologia presente anche in strumenti e sistemi di utilizzo comune, come l’iPhone ed alcuni telefoni cellulari, per riconoscere l’angolazione e cambiare il monitor per facilitare la visualizzazione e l’utilizzo. E’ inoltre impiegato nelle automobili per azionare l’air-bag in caso di forte impatto.
Il nuovo dispositivo è dotato di una memoria in grado di memorizzare i cambiamenti di posizione nell’arco della giornata, e visualizzare tramite grafici e tabelle dati oggettivi dell’attività del paziente.
“ L’obiettivo della neurostimolazione nel dolore cronico è di tentare di aiutare il paziente a sentire meno dolore – continua Costantini – Dal momento che siamo sempre in continuo movimento, come quando ci si alza dalla sedia, camminiamo per strada o continuiamo a rigirarci nel letto durante il sonno, un apparecchio che automaticamente si adatta ad ogni movimento o attività del malato è di grande aiuto per il controllo del dolore, con prospettiva di qualità di vita il più possibile vicina a quella normale. Il dispositivo è dotato inoltre di batterie con una durata media di 9 anni, un tempo molto più lungo rispetto a quello dei sistemi precedenti. Questo tipo di intervento è consigliato a pazienti che presentano patologie piuttosto gravi, ma ancora giovani, che non vogliono rinunciare ad una vita attiva.”
Per concludere, va ribadito che la stimolazione del midollo spinale ben risponde alle esigenze terapeutiche di chi soffre di dolore cronico: uno studio della durata di due anni – PROCESS – ha recentemente dimostrato che tale terapia, affiancata al trattamento medico convenzionale, porta un effettivo significativo sollievo in pazienti sofferenti alla schiena e alle estremità.
I progressi curativi per il dolore cronico sono di grande rilevanza quando si considerano le devastanti conseguenze in caso di mancato trattamento: il 19% dei malati perde il posto di lavoro; il 21% va incontro alla depressione; tra il 50% e l’ 88% ha significativi disturbi del sonno; il 50% lamenta una stanchezza continua.