Paura: reazione, sgomento e coraggio. Tre fasci energetici, una classe di cellule
A volte la paura ci paralizza, altre volte ci mette il fuoco sotto i piedi, o ancora, ci dà il coraggio di affrontare un pericolo e combatterlo. Tre reazioni ben diverse che non scegliamo consciamente, ma che sono determinate da una particolare classe di neuroni, detti cellule di tipo I, presenti nell’area cerebrale dell’amigdala.
A rivelare questo meccanismo è uno studio pubblicato su ‘Neuron’, frutto del lavoro congiunto dei ricercatori dello European Molecular Biology Laboratory di Monterotondo (Roma) e della GlaxoSmithKline di Verona. Gli scienziati, in altre parole, hanno identificato non solo la zona del cervello, ma anche le specifiche cellule neuronali che determinano la reazione dei topi ad uno stimolo che induce paura, abbinando all’approccio farmaceutico e genetico la risonanza magnetica funzionale. I risultati dimostrano che la scelta di immobilizzarsi o no a causa della paura è un compito davvero duro per il nostro cervello. Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno monitorato l’attività di determinate cellule nel cervello di topi, sottoposti a stress da paura, modificati geneticamente in modo che solo tali cellule contenessero un recettore chimico specifico per un farmaco. Una volta iniettato, il farmaco bloccava l’attività elettrica delle cellule con recettore, permettendo di determinare il ruolo di questi neuroni di tipo I dell’amigdala nel controllo della paura.
Per misurare la paura nei topi, i ricercatori li hanno addestrati ad associare un segnale acustico ad un’esperienza negativa. “Quando abbiamo inibito questi neuroni, non è stata una sorpresa vedere che i topi avevano perso l’istinto di immobilizzarsi – spiega Cornelius Gross, coordinatore dello studio all’Embl – poiché la reazione è controllata dall’amigdala. Ci ha invece meravigliato vedere che manifestavano altri comportamenti di valutazione del rischio, sollevandosi sulle zampe posteriori. Sembrava che non avessimo bloccato la paura, ma solo modificato la loro risposta da passiva accettazione ad attiva strategia di affronto. Queste funzioni non erano mai state attribuite all’amigdala”. Per capire quali altre zone del cervello fossero coinvolte in questa risposta, i ricercatori hanno scansionato il cervello con risonanza magnetica, e scoperto che il passaggio da paura passiva ad attiva era associato anche all’attivazione della corteccia cerebrale. “Anche noi uomini – conclude – ci immobilizziamo e valutazione il rischio di fronte. Capire come avviene il passaggio da reazione passiva a strategia attiva, può farci adattare meglio allo stress”. (ANSA)