Menopausa: con staminali possibilita’ di ripristino capacita’ ovariche
Riportare indietro le lancette dell’orologio biologico si puo’. Almeno nei topolini in menopausa precoce. Un gruppo di scienziati del Cairo ha aperto la strada a un nuovo trattamento in grado di ripristinare la capacita’ delle ovaie “di produrre ovuli utilizzando cellule appositamente sviluppate in laboratorio”. La nuova tecnica offre la speranza a migliaia di donne andate in menopausa prima dei 40 anni d’eta’ di avere figli. I risultati dello studio sono stati presentati al Congresso Mondiale sulla Fertilita’ e Sterilita’ a Monaco. Attualmente non esiste nessun trattamento per la condizione, nota come ‘insufficienza ovarica precoce’, che colpisce l’1 per cento di tutte le donne.
Ora gli scienziati hanno creato un particolare tipo di cellule staminali, note come cellule staminali mesenchimali, a partire da embrioni di ratto. Le hanno poi impiantate nei topolini di sesso femminile a cui era stata iniettata una sostanza chimica per indurre insufficienza ovarica. Ebbene, dopo sole due settimane le ovaie dei topolini hanno iniziato a funzionare normalmente. “Questo lavoro – ha detto Osama Azmy, che ha coordinato lo studio – dimostra che cellule staminali mesenchimali sono in grado di ripristinare la funzione ovarica. Le ovaie trattate sono state in grado di produrre ovuli e ormoni”. Inoltre “siamo in grado di rilevare – ha aggiunto – la presenza di cellule staminali nelle ovaie ritornate a funzionare di recente”. “Quello che abbiamo fatto – ha spiegato Azmy – e’ provare che siamo in grado di ripristinare pienamente il funzionamento delle ovaie nei topi. Il passo successivo e’ quello di esaminare come questi ratti potrebbero riprodursi, e di capire come si caratterizzano i cromosomi della prole in seguito al trattamento”. “Non abbiamo ancora raggiunto la fase di produzione della prole – ha continuato – e quindi avremo bisogno di capire se i topolini nati saranno geneticamente legati alla madre o al donatore di cellule staminali”. “Questa e’ la prova del concetto – ha precisato – e c’e’ ancora molta strada da fare prima di poter applicarlo alle donne. Tuttavia questo lavoro offre la possibilita’ alle donne con insufficienza ovarica precoce di poter essere in grado un giorno di avere un proprio bambino”