Parkinson e patologie neurologiche: Torino punto di riferimento nazionale
Malattia di Parkinson: Torino si conferma punto di riferimento a livello regionale e nazionale nel trattamento delle patologie neurologiche
Torino, 21 settembre 2010 – Il Centro Parkinson del Dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale Molinette di Torino si conferma polo d’eccellenza nel trattamento dei Disturbi del Movimento tra cui la malattia di Parkinson. Presso il Centro diretto dal Professor Leonardo Lopiano, Ordinario di Neurologia presso l’Università di Torino, vengono trattati oltre 1.000 pazienti, che, grazie ai continui progressi delle terapie farmacologiche e chirurgiche, possono contare su diverse soluzioni terapeutiche in grado di contrastare il peggioramento del quadro clinico.
“La Malattia di Parkinson è la 2^ patologia neurodegenerativa in ordine di frequenza dopo la malattia di Alzheimer e colpisce in Italia oltre 250 mila persone. La sua prevalenza a livello mondiale è stimata attorno all’1-2% della popolazione di età superiore ai 65 anni – afferma il Professor Lopiano – Il nostro Centro si è sempre occupato anche dei trattamenti della fase avanzata della patologia con particolare riguardo, in casi selezionati, agli interventi di stimolazione cerebrale profonda. Si tratta di una tipica attività di eccellenza che consiste nell’impianto di un elettrodo che stimola il nucleo subtalamico. Alle Molinette – continua Lopiano – grazie alla collaborazione con la Divisione di Neurochirurgia è stata realizzata una delle più ampie casistiche a livello nazionale ed europeo per questo tipo di intervento”. Anche se i pazienti trattati con la stimolazione cerebrale profonda riacquistano una significativa autonomia, è importante il supporto post-operatorio di un’adeguata terapia farmacologica che si avvale principalmente della levodopa e dei farmaci dopamino-agonisti.
Farmaci molto promettenti sono i dopamino-agonisti a rilascio prolungato. Il pramipexolo a rilascio prolungato, appena immesso in commercio, consente un’unica somministrazione quotidiana e si aggiunge ad altre opzioni terapeutiche, oltre che per l’importante ruolo nella fase avanzata della malattia, anche per l’utilizzo precoce poiché questo ritarda significativamente l’insorgenza delle fluttuazioni motorie.
“In sintesi – conclude Lopiano – la nuova formulazione di pramipexolo dovrebbe ottimizzare il funzionamento del farmaco. Le compresse a rilascio prolungato hanno, infatti, il vantaggio di una maggior stabilità dei livelli plasmatici e cerebrali nelle 24 ore, rispetto a quelle a rilascio immediato, che richiedono tre somministrazioni al giorno, ed un miglioramento più costante della funzionalità motoria durante la giornata”.