83° Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia: l’amore possibile dopo intervento prostata
Dall’ 83° Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia – SIU – Milano 17 – 20 ottobre 2010 , la ginnastica intima con un nuovo dispositivo per tornare ad amare dopo intervento alla prostata . Per le donne Lifting Uro-Genitale.
Dopo il cancro, crisi di coppia per circa 3 milioni di italiani over 50 che dopo l’asportazione radicale della prostata per tumore vogliono tornare ad amare e non si rassegnano all’impotenza . Per coloro che vivono questa indesiderata conseguenza gli urologi indicano ora per il ritorno alla normalità un’ innovativa metodica giunta recentemente anche in Italia basata su una ginnastica intima con un originale dispositivo messo a punto negli States che si chiama Erecaid ed è stato approvato dall’Fda (Food and Drug Administration) come primo approccio per la ripresa sessuale . “Si tratta” , spiega il professor Alessandro Tizzani, direttore della Clinica urologica I all’università di Torino – ospedale -Le Molinette “di una sorta di cilindro di plastica che sfrutta l’effetto ‘sottovuoto’ per stimolare l’afflusso sanguigno e rieducare alla funzione erettile. Secondo i risultati di uno studio della Cleveland Clinic Foundations su 109 pazienti per due anni la ginnastica quotidiana con il cilindro è un primo approccio per la ripresa della potenza sessuale e ha consentito il ritorno all’amore per l’80-90% dei casi . Tanto che in Inghilterra dispositivi simili sono dispensati gratuitamente dal sistema sanitario”.Alle Molinette è attualmente in corso un altro studio clinico su 40 pazienti operati con la nerve sparing per valutare ulteriormente l’efficacia della metodica . “I pazienti”, dice il professor Tizzani , “sono stati divisi in 3 gruppi e trattati rispettivamente con iniezioni di prostaglandina 3 volte a settimana, con farmaci stimolatori dell’erezione tutti i giorni e con la rieducazione giornaliera. I risultati preliminari indicano che la rieducazione con erecaid raggiunge i risultati migliori ed è efficace anche nel bloccare la riduzione delle dimensione ,un altro problema cui vanno incontro i pazienti operati”. “L’asportazione chirurgica completa della prostata”, conclude il l’urologo torinese “rimane l’unico intervento chirurgico in grado di curare e guarire il tumore. Ma nonostante i progressi delle tecniche laparoscopiche e robotiche, e la nerve sparing che ‘risparmia’ i nervi dell’erezione, causa impotenza in oltre il 70% dei pazienti operati”. “Valide soluzioni anche per l’incontinenza urinaria maschile”, continua il professor Lucio Miano,Direttore Clinica Urologica II – Università La Sapienza, Roma,“che si cura definitivamente con una sling posizionata sotto l’uretra (Advance) e nei casi più gravi con lo sfintere artificiale. Contro prolassi uro-genitali e fughe involontarie di urina che colpiscono 5 milioni di italiane dai 50 anni in su causati da gravidanze, parti e menopausa, le ultime soluzioni sono nuove tecniche chirurgiche mininvasive di lifting uro-genitale basate sul posizionamento di retine in polipropilene che sostituiscono il supporto del pavimento pelvico danneggiato con un’efficacia dell’85/90%. Rispetto al passato questi interventi non richiedono più l’asportazione dell’utero (isterectomia) che causava una menopausa immediata e conseguenze psicologiche legate ad un organo simbolo della femminilità”.