Cristallografia ai raggi X della molecola responsabile del concepimento

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cristallografia_spermatozoo

Quell’incontro ‘magico’ che prelude al concepimento di un bebe’ e’ permesso dall”unione’ di una proteina della cellula uovo con la ‘testolina’ dello spermatozoo: adesso, grazie a uno scienziato italiano che lavora all’estero, questa proteina vitale per la riproduzione e’ stata per la prima volta ”fotografata” in 3D, vista in ogni dettaglio molecolare, cosa che potra’ aprire la strada a nuove cure all’infertilita’ femminile, nonche’ alla messa a punto di contraccettivi non ormonali che vadano a interferire con l’incontro uovo-spermatozoo.
Il risultato si deve a ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma coordinati da Luca Jovine: gli esperti hanno descritto la struttura tridimensionale dell’intero recettore ZP3. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cell.

Nei passaggi iniziali che portano al concepimento, gli spermatozoi si legano alle proteine che costituiscono l’involucro esterno dell’uovo, la zona pellucida (ZP). Il gruppo guidato da Jovine – classe 1969, nato e laureatosi in Biologia a Milano – ha fatto un po’ di luce sui dettagli di questo incontro: ha determinato la struttura tridimensionale di ZP3. Con le dettagliate informazioni strutturali a livello atomico, ottenute grazie a una tecnica chiamata cristallografia a raggi X, si potra’ cominciare ad esplorare a livello molecolare l’interazione uovo-spermatozoo durante la fecondazione. Lo studio suggerisce le parti del recettore ‘contattate’ dallo spermatozoo. I risultati hanno importanti implicazioni cliniche: potrebbero spiegare in che modo, a livello molecolare, difetti di ZP3 possano causare infertilita’. Per esempio una mutazione che altera la forma di ZP3 puo’ impedire alla molecola di legarsi allo spermatozoo. La ricerca apre anche la strada allo sviluppo di contraccettivi non ormonali che interferiscano con l’unione uovo-spermatozoo. ”Questi dati offrono un’immagine unica del lato femminile della fecondazione – conclude Jovine. Il nostro prossimo obiettivo sara’ quello di affrontare la parte complementare, cioe’ le molecole che permettono allo spermatozoo di legarsi all’uovo”.

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