Fratture vertebrali: a Teramo tecniche chirurgiche mininvasive pongono fine a dolori e inabilita’

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Presso l’Unità Operativa di Neurochirurgia dell’Ospedale Mazzini di Teramo, diretta dal dottor Danilo Lucantoni, uno dei centri d’eccellenza per l’Abruzzo, sono stati trattati negli ultimi 6 anni oltre 100 casi di fratture vertebrali con un’innovativa tecnica chirurgica mininvasiva, riportando eccellenti risultati.

Teramo, 28 ottobre 2010 – Ogni anno in Italia si verificano oltre 100.000 fratture vertebrali causate principalmente da osteoporosi primaria o secondaria, ma anche da lesioni osteolitiche dovute a mieloma multiplo o metastasi ossee, traumi.

Oggi – dichiara il dottor Danilo Lucantoni, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze e dell’Unità Operativa di Neurochirurgia della Asl di Teramo – è possibile trattare alcune tipologie di fratture vertebrali con moderne tecniche chirurgiche minivasive come la cifoplastica con palloncino che consiste nell’introduzione attraverso il peduncolo vertebrale di un cemento acrilico a presa rapida, previa espansione del soma vertebrale mediante apposito palloncino. Questa tecnica è stata ideata per ridurre prima e stabilizzare poi la frattura in modo controllato, correggere le deformità della colonna vertebrale, prevenire l’insorgere di nuove fratture, alleviare il dolore in modo rapido e prolungato e migliorare la qualità della vita del paziente”.

Presso il nostro Reparto – continua il dottor Lucantoni – la mia equipe ha trattato negli ultimi 6 anni con questa tecnica circa 100 fratture vertebrali, anche in pazienti giovani, con risultati eccellenti: una immediata risoluzione del dolore e un rapido ritorno alle precedenti attività. Si tratta di un rimedio rapido e mininvasivo che può evitare ai pazienti lunghi periodi di immobilità forzata a letto, l’uso del busto o una massiccia assunzione di farmaci per lenire l’intenso dolore alla schiena”.
La caratteristica che rende unica questa tecnica rispetto ad altri interventi chirurgici è l’uso di un “palloncino” che, oltre a stabilizzare la frattura, ripristina l’altezza del corpo vertebrale e corregge la deformità angolare.

La cifoplastica con palloncino è un intervento della durata di circa un’ora che viene eseguito in anestesia locale o generale, a seconda del paziente. Il palloncino viene inserito per via percutanea, e una volta gonfiato, risolleva la vertebra fratturata posizionandola il più vicino possibile all’altezza originale. A questo punto, si procede con l’inserimento di un cemento osseo, biologico, totalmente riassorbibile. Dopo l’intervento, il paziente rimane in osservazione per qualche ora, mentre i suoi sintomi dolorosi scompaiono nell’immediato. I vantaggi correlati a questa tecnica chirurgica sono numerosi: dalla rapidità con cui viene restituita la mobilità al paziente, ai notevoli risparmi economico-sociali rispetto alle cure tradizionali. Vengono infatti evitati i costi di ospedalizzazione, riabilitazione e cura farmacologica del dolore.

Finora, in tutto il mondo, sono state trattate con la tecnica della cifoplastica con palloncino più di 600.000 fratture su oltre 450.000 pazienti.

Secondo un recente Studio pubblicato nel febbraio 2009 su The Lancet che ha coinvolto 300 pazienti di 21 centri clinici di otto paesi, i pazienti sottoposti alla cifoplastica con palloncino, a un mese dall’intervento, hanno manifestato, rispetto a coloro che hanno ricevuto solo trattamenti conservativi, un miglioramento più marcato con un recupero più rapido della funzionalità e della mobilità e una maggiore riduzione del dolore. Benefici che si sono mantenuti costanti sull’arco di 12 mesi.

La frequenza di effetti avversi non ha presentato differenze fra i gruppi. Come confermato dalle radiografie effettuate a un anno di distanza, la cifoplastica con palloncino non ha comportato un aumento significativo di nuove fratture vertebrali rispetto al gruppo di controllo.

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