Il farmaco deve restare sul territorio

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Nel corso del convegno “Filiera del farmaco: impatto della recente manovra. Tra politiche pubbliche e strategie dell’industria farmaceutica” è stato affrontato il tema della distribuzione diretta. “Un sistema ormai obsoleto” ha detto il segretario della Federazione Maurizio Pace “che oggi fa venire meno anche l’obiettivo di ridurre la spesa”

Roma, 15 ottobre 2010 – E’ in svolgimento oggi a  Roma il convegno “Filiera del farmaco: impatto della recente manovra. Tra politiche pubbliche e strategie dell’industria farmaceutica”. Organizzato dalla LUISS Business School, vede la partecipazione di esponenti delle istituzioni come Fulvio Moirano, Direttore dell’ Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, Paolo Daniele Siviero, Coordinatore Area Strategia e Politiche del Farmaco dell’Aifa; dell’industria, come Giorgio Foresti, presidente di AssoGenerici, e Emilio Stefanelli, vicepresidente Farmindustria, del mondo scientifico, Silvio Garattini direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, e della professione: Maurizio Pace, segretario della Federazione degli Ordini dei Farmacisti  Italiani, Laura Fabrizio, presidente della SIFO e Annarosa Racca presidente di Federfarma.

“E’ significativo che tra i temi che si affrontano oggi vi sia quello della distribuzione ausiliaria del farmaco, cioè la distribuzione diretta attraverso ASL e farmacie ospedaliere” ha dichiarato Maurizio Pace. “Una dimostrazione che è venuto il momento di ripensare la Legge 405 che ha introdotto questa modalità distributiva che, negli anni, ha mostrato non poche debolezze, a cominciare dalla minore trasparenza riguardo alla spesa effettivamente sostenuta dai servizi sanitari regionali. Ma non si tratta soltanto di questo: si sono registrati disagi per i cittadini che sono costretti a spostamenti spesso difficili per ottenere il farmaco prescritto, per i medici di medicina generale, che in molti casi restano estranei al processo di prescrizione dei farmaci innovativi ai loro pazienti. In effetti, vista la grande varietà di metodologie adottate nelle Regioni, con l’estremo della Liguria dove sono entrati nella diretta anche medicinali di fascia C, non rimborsati dal SSN, si è compromessa l’uniformità di accesso al farmaco da parte di tutti i cittadini, facendo venire meno nel contempo l’obiettivo del risparmio”. Per il Segretario della Federazione questi inconvenienti non hanno nulla a che vedere con l’opera dei farmacisti ospedalieri, che anzi spesso vengono sottratti ai loro compiti per fare fronte alla distribuzione diretta. “Questo sistema è obsoleto, visto che la stessa Agenzia del farmaco ha soppresso la categoria dei farmaci Osp 2 e si è prevista una lista di farmaci innovativi da dispensare in farmacia” ha proseguito Maurizio Pace. “E, peraltro, in alcune Regioni ci si sta già orientando al ricorso alla distribuzione per conto attraverso le farmacie di comunità. D’altra parte se si deve privilegiare l’assistenza sul territorio, coerentemente alla politica del Ministero della Salute, è irrazionale sottrarre alla rete delle farmacie di comunità proprio la dispensazione del farmaco. Potenziare il ruolo delle farmacie” ha concluso Maurizio Pace “come previsto dalla Legge sulla farmacia dei servizi, ed esaltare il ruolo del farmacista ospedaliero nella gestione del rischio clinico e nel controllo dell’appropriatezza, attraverso l’introduzione del farmacista di dipartimento, sono obiettivi che accomunano la linea della Federazione e i programmi del Ministero”.

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