Tumore ai polmoni: una compressa potrebbe sostituire la chemioterapia

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EGFR

Una semplice compressa al posto della chemioterapia. E’ questa la speranza di uno studio commentato oggi da Federico Cappuzzo, direttore dell’Unita’ operativa di Oncologia medica all’ospedale di Livorno, in occasione del congresso della Societa’ europea di Oncologia a Milano. “Le ricerche effettuate – spiega Cappuzzo – hanno dimostrato come uno specifico farmaco, assunto per via orale, blocca la proliferazione delle cellule tumorale piu’ efficacemente della chemioterapia tradizionale. Lo studio, in particolare, evidenzia come il trattamento con Erlotinib risulti migliore della chemioterapia in pazienti affetti da carcinoma polmonare che in precedenza non abbiano ricevuto altre terapie e con un evento biologico unico come la mutazione del gene EGFR, fatto che si riscontra piu’ frequentemente nelle donne e soprattutto nei non-fumatori. Questi dati rivestono particolare importanza clinica in quanto danno, da subito, la possibilita’ ad alcuni pazienti di evitare i rischi e gli effetti collaterali, spesso anche pesanti, della chemioterapia”.

La particolarita’ di queste sostanze e’ di riuscire ad agire, in modo piu’ selettivo, nei confronti delle cellule tumorali riuscendo ad ucciderle o almeno a impedirne lo sviluppo. “L’invito rivolto a nostri professionisti a commentare studi di questo genere in sedi tanto prestigiose – dice Monica Calamai, direttore generale dell’Azienda USL 6 di Livorno – oltre a far apprezzare al livello internazionale l’opera dei nostri esperti rappresenta un riconoscimento importante per la Sanita’ offerta ai nostri cittadini che possono usufruire di un servizio sempre migliore e al passo con la continua evoluzione fatta registrare in campi come questo”.

AGI – Salute

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