Diabete e depressione: come si ‘linkano’ i due mali
L’associazione reciproca tra le due condizioni è risultata molto evidente, anche tenendo conto di fattori come l’attività fisica o il sovrappeso
È il diabete che aumenta il rischio di depressione o viceversa? La correlazione tra queste due condizioni fa ipotizzare che la relazione causale sia in entrambe le direzioni, stando a quanto riferiscono gli autori di un articolo apparso sulla rivistaArchives of Internal Medicine.
Nel 1996, An Pan e colleghi dell’Harvard School of Public Health di Boston hanno valutato la correlazione tra le due condizioni patologiche in 65.381 donne di età compresa tra 50 e 75 anni.
I partecipanti hanno completato un questionario iniziale sulla propria anamnesi e alcuni questionari di follow-up ogni due anni fino al 2006. Sono stati classificati come depressi coloro che hanno riferito sintomi di depressione, che facevano uso di antidepressivi e che hanno avuto una diagnosi per tale condizione da un medico. Le donne che hanno ricevuto invece una diagnosi di diabete hanno poi dovuto completare un questionario su sintomi, test diagnostici e trattamenti.
Durante i 10 anni di follow-up, 2844 donne hanno ricevuto una diagnosi di diabete di tipo 2 e 7415 soggetti una diagnosi di depressione. Queste ultime avevano anche un rischio di sviluppare diabete aumentato del 17 per cento, dopo aver normalizzato i risultati per altri fattori di confondimento quali l’attività fisica o l’indice di massa corporea (BMI). In particolare, nelle donne che hanno riferito di consumare antidepressivi il rischio di sviluppare diabete risulta aumentato del 25 per cento.
Ribaltando la prospettiva, le donne con diabete hanno mostrato di avere un rischio di sviluppare depressione più alto del 29 per cento e addirittura del 53 per cento se in terapia insulinica.
“Una diagnosi di diabete può portare ai sintomi di depressione per diverse ragioni: la depressione può essere il risultato di cambiamenti biochimici direttamente causati dal diabete o dal suo trattamento, oppure dallo stress di una condizione così debilitante”, sottolineano gli autori dello studio.