Uno studio dimostra che BIBF 1120 può preservare la funzione polmonare in pazienti con Fibrosi Polmonare Idiopatica (FPI)

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Nuovi dati presentati in occasione del 16esimo International Colloquium on Lung and Airway Fibrosis (ICLAF) mostrano che il triplice inibitore di chinasi di Boehringer Ingelheim BIBF 1120 in fase di sviluppo può offrire un significativo beneficio clinico in pazienti colpiti da Fibrosi Polmonare Idiopatica (FPI).1
La Fibrosi Polmonare Idiopatica è una malattia progressiva, gravemente invalidante, che colpisce i polmoni2, per la quale non esistono ancora terapie approvate né in Europa né negli Stati Uniti.

I risultati dello studio di Fase II TOMORROW presentati dal Professor Luca Richeldi del Centro per le Malattie Rare del Polmone dell’Università di Modena e Reggio Emilia, dell’Azienda Ospedaliera Policlinico di Modena, mostrano che il trattamento per 12 mesi con BIBF 1120 ha portato a un rallentamento, clinicamente importante, del declino della funzione respiratoria in pazienti con FPI.

Lo studio ha indagato la sicurezza e l’efficacia di quattro dosaggi di BIBF 1120, evidenziando i seguenti risultati sul declino annuale della funzione respiratoria espressa in termini di Capacità Vitale Forzata (FVC), endpoint primario dello studio: 0,19 L (nel gruppo a placebo); 0,17 L (BIBF 1120 50 mg una volta/die); 0.21 L (BIBF 1120 50 mg due volte/die); 0,16 L (BIBF 1120 100 mg due volte/die); e 0,06 L (BIBF 1120 150 mg due volte/die) con p=0,0136; valore p corretto per la molteplicità in procedure di close testing p=0.0639.

BIBF 1120 al dosaggio di 150 mg due volte al giorno ha ridotto la velocità di declino della funzionalità respiratoria del 68% rispetto al placebo.

Gli endopoint secondari hanno, inoltre, confermato l’efficacia di BIBF1120: il valore previsto di FVC si è mantenuto meglio nei gruppi in terapia con BIBF1120 100 mg e 150 mg due volte al giorno rispetto al placebo.

Solo 2 pazienti (2,3%) nel gruppo con BIBF 1120 150 mg due volte/die hanno avuto una riacutizzazione acuta della malattia nei 12 mesi di studio, rispetto ai 12 pazienti (13,8%) del gruppo placebo (p <0,05). Inoltre, i pazienti in terapia con BIBF 1120 150 mg due volte/die hanno riferito un minor peggioramento della qualità di vita rilevata con il Questionario sulla Funzione Respiratoria St George’s Respiratory Questionnaire (SGRQ), rispetto ai pazienti del gruppo placebo (p <0,01).

“Questi risultati sono estremamente incoraggianti. – ha commentato il Professor Luca Richeldi – L’impiego di un approccio innovativo al trattamento della fibrosi polmonare idiopatica ha dato risultati sia in termini di endpoint primario che di vari altri endpoint clinicamente rilevanti. Considerati nel loro insieme, questi risultati costituiscono una base solida e promettente per lo sviluppo del programma di studi di Fase III”.

Il numero complessivo di eventi avversi è stato simile nei gruppi in terapia con BIBF 1120 e placebo. Gli eventi avversi riferiti più di frequente dai pazienti in terapia con BIBF 1120 sono stati diarrea, nausea, vomito, dolore addominale e aumenti reversibili delle transaminasi. L’interruzione della terapia a causa di eventi avversi è stata più frequente nel gruppo in terapia con BIBF 1120 150 mg due volte/die (31,8%), ma meno frequente nel gruppo di pazienti che hanno assunto BIBF 1120 100 mg due volte/die (15,1%) rispetto al gruppo placebo (24,7%).
Lo Studio TOMORROW

TOMORROW (Acronimo inglese di TO IMPROVE PULMONARY FIBROSIS WITH BIBF1120 ovvero Migliorare la Fibrosi Polmonare con BIBF 1120) è uno studio randomizzato, in doppio cieco controllato verso placebo della durata di 12 mesi, disegnato per valutare l’effetto del farmaco sperimentale orale BIBF1120 sul declino della capacità vitale forzata (FVC) in pazienti con diagnosi di Fibrosi Polmonare Idiopatica (FPI) secondo gli attuali criteri ATS/ERS, ovvero i criteri stabiliti dall’American Thoracic Society (ATS) e dall’European Respiratory Society (ERS). Lo studio ha riguardato un totale di 432 pazienti con FPI in 86 centri di 25 Paesi che sono stati randomizzati per ricevere 1 di 4 dosi di BIBF1120 (50 mg una volta/die, 50 mg due volte/die, 100 mg due volte/die, o 150 mg due volte/die) o placebo, per 12 mesi.

BIBF1120

BIBF1120 è una piccola molecola, triplice inibitore di chinasi in fase sperimentale che ha come bersaglio il recettore del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR), il recettore del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR) e il recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGFR). E’ stato dimostrato che questi recettori sono coinvolti nel processo di fibrosi polmonare.3 Bloccando le vie di passaggio dei segnali che si trovano a valle di questi recettori si ritiene che BIBF1120 inibisca uno dei processi di sviluppo della FPI. BIBF1120 non è ancora stato approvato in nessun Paese per alcuna indicazione.

Oltre che nella FPI, Boehringer Ingelheim sta studiando BIBF 1120 in studi clinici di Fase III anche come terapia per due tipi di carcinoma: il carcinoma ovarico e il tumore polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato.

La Fibrosi Polmonare Idiopatica (FPI)

La fibrosi polmonare idiopatica è una fibrosi (ispessimento) del tessuto interstiziale alveolare polmonare che causa tosse, difficoltà respiratorie e limita la possibilità di svolgere normali attività fisiche.4,5 In alcuni pazienti si verificano imprevedibili riacutizzazioni acute e la patologia può avere esito infausto.6 L’età media in cui questa patologia viene diagnosticata è di 66 anni.2 La percentuale di sopravvivenza dei soggetti colpiti da Fibrosi Polmonare Idiopatica è simile a quella di molte malattie oncologiche, con un tempo medio di sopravvivenza dalla diagnosi compreso fra 3 e 5 anni.2 Attualmente non esistono farmaci approvati né in Europa né negli Stati Uniti per questa malattia.

Boehringer Ingelheim

Il gruppo Boehringer Ingelheim è una delle prime 20 aziende farmaceutiche del mondo. Il gruppo ha sede a Ingelheim, Germania, e opera a livello globale con 142 affiliate in 50 paesi e più di 41.500 dipendenti. Sin dalla sua fondazione nel 1885, l’azienda indipendente a proprietà familiare si dedica a ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti innovativi dall’elevato valore terapeutico nel campo della medicina e della veterinaria.

Nel 2009 Boehringer Ingelheim ha registrato un fatturato netto di 12,7 miliardi di euro (17,7 miliardi di dollari USA), investendo il 21% del fatturato netto della sua maggiore divisione “Farmaci da Prescrizione” in ricerca e sviluppo.

Per maggiori informazioni, visitate il sito www.boehringer-ingelheim.com; www.twitter.com/boehringer

Bibliografia

  1. Richeldi L et al. Oral presentation at ICLAF 2010, Perth, Australia. 31.10.2010.

  2. ATS & ERS. Am J Respir Crit Care Med 2000; 161:646-664.

  3. Allen JT, Spiteri MA. Respir Res 2002; 3:13.

  4. Selman M et al. Ann Intern Med 2001; 134:136-151.

  5. De Vries J et al. Eur Respir J 2001; 17:954-961.

  6. Tiitto L et al. Thorax 2006; 61:1091-1095.

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