Nuova tecnica di imaging microscopica per osservare globuli rossi nei capillari

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La nuova tecnica di microscopia potrebbe essere di grande aiuto per rimuovere tumori e altre lesioni diminuendo i tempi di intervento

Una nuova tecnica di imaging biomedicale resa possibile dai recenti progressi nel campo della microscopia elettronica consente di catturare video di globuli rossi che passano all’interno dei capillari.

Il risultato, descritto in un articolo sulla rivista Science, è stato raggiunto nell’ambito di uno studio coordinato da Brian G. Saar della Harvard University. La nuova tecnica è basata sull’integrazione del fenomeno della diffusione Raman stimolata (SRS) con la risonanza magnetica funzionale, ampiamente utilizzata per catturare immagini statiche di organi, tumori solidi e altre grandi strutture.

Secondo gli autori, la microscopia SRS potrebbe essere di grande aiuto per rimuovere tumori e altre lesioni diminuendo i tempi di intervento. Ora infatti i chirurghi devono inviare i campioni di tessuto in laboratorio affinché vengano analizzati. Questo processo richiede circa 20 minuti per essere portato a termine, mentre il paziente attende sul tavolo operatorio. La microscopia SRS consente invece di ottenere le stesse informazioni in tempo reale.

Nel corso della ricerca, la nuova tecnica ha dimostrato le potenzialità della metodica registrando in immagini la migrazione di sostanze attraverso la pelle, gettando nuova luce sull’assorbimento di farmaci per uso topico. Associata all’endoscopia, inoltre, consente di visualizzare sezioni tridimensionali di tessuto, strato per strato.

“La precedente microscopia SRS catturava solo un fotogramma al minuto, una scnasione temporale decisamente troppo lenta per ottenere immagini di processi biologici in vivo di animali o esseri umani”, hanno sottolineato gli autori. “Siamo riusciti ad aumentare la velocità di raccolta dei dati di più di tre ordini di grandezza”.

Poiché la microscopia SRS funzionale rivela le intrinseche vibrazioni nei legami chimici tra gli atomi, consente per la prima volta di ottenere immagini di processi che avvengono tra proteine, lipidi e acqua all’interno delle cellule senza processi di marcatura chimica.

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