SLA: quando geni pulisci neuroni falliscono la malattia si conclama


La SLA e’ una malattia neurodegenerativa incurabile caratterizzata dalla morte dei neuroni motori di cervello e midollo spinale. Porta alla paralisi e la morte di solito interviene per blocco respiratorio ad alcuni anni dalla diagnosi. In Italia, spiega Chio’ all’ANSA, ci sono circa 5000 malati; la malattia di solito esordisce a 60-70 anni e, proprio grazie ai ricercatori italiani, ci si e’ accorti che i calciatori sono 6,5 volte piu’ a rischio di ammalarsi con esordio precoce intorno ai 40 anni; per questo la FIGC ha deciso di dare il suo contributo allo studio Italia-Usa per comprendere cosa c’e’ dietro la malattia. Per farlo gli esperti hanno analizzato per la prima volta tutto il ‘Dna codificante’ – il DNA che da’ le istruzioni per produrre proteine (detto ‘exoma’) di svariate famiglie italiane e Usa con membri malati di SLA. Da questa analisi senza precedenti, pubblicata sulla rivista Neuron, e’ stata isolata, racconta Chio’, in 3 malati di una famiglia italiana una mutazione nel gene VPC. Poi il coinvolgimento di difetti in VPC e’ stato confermato in famiglie americane. ”VPC – spiega Chio’ – non e’ il primo gene scoperto per la SLA ereditaria, conosciamo gia’ i geni FOS, SOD1, TDP-43, ma finora nessuno di questi ci aveva permesso di pensare un possibile meccanismo molecolare che causa la SLA”. Invece VPC suggerisce un meccanismo: la proteina e’ legata al sistema di smaltimento dei rifiuti cellulari e se non funziona questi rifiuti si accumulano.
Cio’, precisa Chio’, si collega strettamente al ruolo di TDP-43 che, non a caso, si accumula in modo aberrante nei neuroni malati di SLA. ”Quindi l’aver scoperto il coinvolgimento di VPC – dichiara Chio’ – ci svela uno dei meccanismi che porta al danno dei neuroni nella SLA”. Ma il lavoro non si ferma qui, VPC, infatti, spiega circa il 2% dei casi; ci sono altre forma familiari di SLA che di certo fanno capo a altri geni che il team italo-Usa continuera’ a cercare. Parallelemente si cercheranno sostanze che agiscano sul gene VPC per ripristinare lo smaltimento dei rifiuti cellulari. Queste scoperte, anche a distanza di tempo, possono portare a terapie, conclude Chio’: in Usa, per esempio, sono gia’ in atto studi pilota su pochi malati per sperimentare una possibile cura per i casi di SLA che dipendono da SOD1”.