alopecia

L’effetto emotivo è destabilizzante. L’alopecia androgenetica, infatti, induce diradamento dei capelli e assottigliamento dei fusti, con un antiestetico effetto peluria. “Ne soffre circa il 40% delle donne prima della menopausa e il 60 dopo. La predisposizione è genetica, le cause in genere ormonali, con frequente coinvolgimento degli estrogeni. L’aumento dei casi sembra essere legato a stress e inquinamento che contribuiscono a ridurre la vitalità del bulbo pilifero”, spiega Fabio Rinaldi, presidente Ihrf (International Hair Research Foundation).

La ricerca sta compiendo molti progressi. “Due studi, uno dell’università di Pittsburgh (su Stem Cell Research) e l’altro di quella della Pennsylvania (su Journal of Clinical Investigation), hanno confermato che tra i meccanismi implicati nell’abnorme caduta di capelli rientra un difetto di funzionamento delle cellule staminali “silenti” differenziate, predisposte alla “fabbricazione” dei capelli”, aggiunge Daniele Campo, docente al master di scienze tricologiche mediche dell’università di Firenze.

In direzione delle staminali procedono le cure più innovative, di cui si parlerà nel congresso Ihrf (Milano 21 e 22 gennaio). “Dal plasma sanguigno prelevato dalla paziente, quindi assolutamente compatibile, si isolano le piastrine, ricche di fattori di crescita, che servono a stimolare anche le staminali “silenti”. Lo speciale “gel” viene fatto penetrare nel cuoio capelluto attraverso un “rullo” dotato di microaghi. In 2-3 sedute, una al mese, si ottiene una ricrescita dei capelli nell’85% dei casi. Questa tecnica – usata solo negli ambulatori medici autorizzati – si utilizza anche a supporto dell’autotrapianto dei capelli, consigliato nelle forme più accentuate di alopecia, per favorire attecchimento e ricrescita”, dice Rinaldi. I farmaci, locali ed orali, sono sempre prescritti dal medico. “Tra i più usati ci sono le lozioni a base di 17 alfa estradiolo e minoxidil e i preparati con sostanze vegetali (Serenoa Repens o Nipononivea), che agiscono sui meccanismi ormonali all’origine della caduta senza avere gli effetti collaterali della finasteride, controindicata nella donna fertile perché a rischio di provocare danni al feto in gravidanza”, dice Campo. Altre novità: le lozioni con derivati dei fattori di crescita dei capelli, per rallentarne la caduta.
Repubblica.it

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