Parkinson e patologie neurologiche: Roma conferma punti di eccellenza nel trattamento.

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Malattia di Parkinson: Roma si conferma punto di riferimento

per il Lazio nel trattamento delle patologie neurologiche

Roma, 07 febbraio 2011 – L’I.R.C.C.S. San Raffaele Pisana di Roma si conferma polo d’eccellenza per il Lazio nel trattamento dei disturbi del movimento, tra cui la Malattia di Parkinson. Presso il Centro per lo studio e la cura del Morbo di Parkinson e disturbi del movimento, diretto dal Professor Fabrizio Stocchi, vengono visitati ogni anno oltre 850 pazienti che, grazie ai continui progressi delle terapie farmacologiche e chirurgiche, possono contare su diverse soluzioni terapeutiche in grado di contrastare anche per lunghi periodi il peggioramento del quadro clinico.

“La Malattia di Parkinson è la 2^ patologia neurologica cronica più diffusa tra gli anziani dopo l’Alzheimer e colpisce in Italia oltre 250 mila persone. La sua prevalenza a livello mondiale è stimata attorno all’1-2% della popolazione di età superiore ai 65 anni – afferma il Professor Stocchi – Il nostro Centro si è sempre distinto per l’alta specializzazione dei trattamenti, che vanno dalla valutazione neurologica orientata alla diagnosi differenziale al monitoraggio clinico della patologia, dall’adeguamento terapeutico alla valutazione  dei sintomi non motori, quali la disfagia e i disturbi cognitivi. Importanti sono anche le attività di supporto psicologico specifico, sia per i degenti che in ambulatorio, e il trattamento riabilitativo. Il Centro offre inoltre il trattamento logopedico specifico con metodo Silverman per il miglioramento della comunicazione verbale e l’addestramento a strategie posturali compensatorie durante la deglutizione”.

“Esistono, poi, situazioni – continua il Professor Stocchi – in cui la ricerca farmacologica cerca nuove soluzioni per migliorare il profilo di una molecola già in uso, di cui è stata ampiamente dimostrata l’efficacia”.

E’ il caso, ad esempio, del pramipexolo, appartenente alla classe dei dopamino agonisti, il cui uso è stato notevolmente incoraggiato negli ultimi anni in seguito alla pubblicazione di studi che hanno dimostrato come il precoce utilizzo possa ritardare significativamente l’insorgenza delle fluttuazioni motorie. Nel mese di luglio 2010 è stata lanciata la nuova formulazione in compresse a rilascio prolungato del pramipexolo con somministrazione unica giornaliera.

“La nuova formulazione di pramipexolo – aggiunge Stocchi – dovrebbe ottimizzare il buon funzionamento del farmaco. Le compresse a rilascio prolungato hanno, infatti, il vantaggio di una maggior stabilità dei livelli plasmatici e cerebrali nelle 24 ore, rispetto a quelle a rilascio immediato, che richiedono tre somministrazioni al giorno, ed un miglioramento più costante della funzionalità motoria durante la giornata, con una riduzione della fase “off” ed aumento della fase “on” senza periodi di immobilità fra le dosi”.

“Spesso, poi, i malati di Parkinson hanno un quadro clinico complesso – conclude Stocchi – che richiede l’assunzione di molti farmaci diversi per gestire i sintomi della malattia e di altre patologie concomitanti. La possibilità di ridurre il numero di compresse senza dover rinunciare all’efficacia della terapia, dovrebbe, quindi, migliorare anche l’aderenza dei pazienti alla stessa”.

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