CCSVI: Studio italo-americano a sostegno della teoria Zamboni
Uno studio italo-americano, pubblicato sul ‘Bmc Medicine’ di marzo e che dimostra come i restringimenti delle vene giugulari fanno scorrere lentamente il sangue nel cervello influendo su genesi e progressione della sclerosi multipla (tesi sostenuta dal professor Paolo Zamboni), sara’ presentato nel convegno organizzato dalla ‘International society for neurovascular disease’ in programma a Bologna il 14 e 15 marzo sotto l’alto patronato della presidenza della Repubblica.
Lo studio e’ il frutto di una collaborazione fra il Centro malattie vascolari dell’Universita’ di Ferrara diretto da Zamboni, il centro ‘BeNe’ dell’ospedale Bellaria di Bologna diretto da Fabrizio Salvi e il dipartimento di neurologia e di neuroimmagini dell’Universita’ di New York, sede di Buffalo, diretto dal professor Robert Zivadinov. Come si legge in una nota della Fondazione Hilarescere, 18 dei 24 soggetti esaminati dallo studio-pilota avevano la sovrapposizione di Ccsvi, cioe’ l’insufficienza venosa cronica celebrale, e sclerosi multipla ed erano giovani, italiani e americani, con eta’ media inferiore a 40 anni. ”Questo risultato indica con chiarezza come il fenomeno di degenerazione dell’assone (la componente centrale del nervo), che e’ in ultima analisi l’evento che porta alla disabilita’, e’ influenzato negativamente dal cattivo funzionamento delle vene che si ha in corso di Ccsvi”.