Un’inaspettata alleata contro il cancro
Si è scoperto che l’eterotassina è in grado anche di prevenire la formazione di nuovi vasi sanguigni e inibisce la migrazione delle cellule incrementando l’adesione cellulare.
Potrebbe essere definito un tipico caso di serendipity quello descritto sulle pagine della rivista Chemistry and Biology: un composto utile per lo studio delle origini dei difetti congeniti dell’intestino si è rivelato un inibitore della crescita e della diffusione dei tumori.
Durante un processo di screening di composti chimici sintetizzati da Alex Deiters, la biologa Nanette Nascone-Yoder ne ha trovato uno di particolare interesse per le sue ricerche sullo sviluppo dell’intestino in grado di indurre eterotassia, ovvero di sviluppo di organi interni tra loro speculari, negli embrioni di rana.
“Affinché l’intestino si formi correttamente, deve svilupparsi in modo asimmetrico”, ha spiegato la Nascone-Yoder. “Questo composto interferisce con questa asimmetria e perciò potrebbe essere utilizzato per determinare quando e perché un processo di sviluppo embrionale dell’intestino ha qualche problema”.
Presto però i ricercatori si sono accorti che il composto, denominato eterotassina, ha effetti che vanno ben oltre l’eterotassia indotta.
“Abbiamo notato che la sostanza è in grado anche di prevenire la formazione di nuovi vasi sanguigni e inibisce la migrazione delle cellule incrementando l’adesione cellulare”.
La Nascone-Yoder e colleghi sono così andati alla ricerca di cammini genetici noti che potessero regolare tutti questi differenti eventi, individuando il più probabile nel cammino TGF-beta, che riveste un ruolo cruciale nella progressione dei tumori da normali a metastatici.
“Si è trattato di una scoperta eccitante, dal momento che in tutti i tumori solidi le cellule devono migrare e ci deve essere un processo di angiogenesi per alimentare la massa tumorale”, ha sottolineato la Nascone-Yoder. “La eterotassina inibisce entrambi questi processi e si candida così a diventare oggetto di ulteriori studi per lo sviluppo di un nuovo farmaco antitumorale”.