[FOFI] I decreti ci sono, ora applichiamoli.
Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del terzo decreto applicativo, si conclude l’iter legislativo delle norme sull’attribuzione di nuovi prestazioni sociosanitarie alla farmacia. “E’ un grande successo, ma dobbiamo essere consapevoli che è ora che comincia il nostro lavoro quotidiano per rendere concreta e operante la farmacia dei servizi” dice il presidente Andrea Mandelli
Roma, 20 aprile 2011 – “Ora non ne manca all’appello nessuno: con la pubblicazione del decreto relativo alle prestazioni infermieristiche e fisioterapiche, la farmacia dispone di tutti gli strumenti necessari a svolgere la sua nuova funzione di centro polifunzionale di servizi così come indicato dalla Legge 69/2009. Per la Federazione degli Ordini, che questo progetto presentò nel 2006, è la fine di una fase fondamentale. Ma, come ho sempre sostenuto, non è la fine di un percorso: è l’inizio dell’evoluzione della farmacia italiana. Infatti, la farmacia dei servizi non è un’aggiunta, per così dire facoltativa, alla farmacia tradizionale ma è al contrario la sola possibile evoluzione per assicurare la stabilità al sistema”. Questo il primo commento del presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Andrea Mandelli alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale (n.90/2011) del decreto applicativo che definisce le attività professionali che infermieri e fisioterapisti potranno erogare in farmacia, dietro prescrizione medica e sotto la responsabilità del farmacista, in vigore dal prossimo 4 maggio.
“In una fase in cui il prezzo dei medicinali scende costantemente non è pensabile affidare la remunerazione del servizio soltanto al margine commerciale e, di converso, l’evoluzione della sanità italiana chiede ai farmacisti che operano sul territorio di collaborare con altre prestazioni alla tutela della salute” prosegue Mandelli. “A questo inducono sia la necessità di spendere di più e meglio nell’assistenza territoriale sia l’andamento demografico della nostra società: la terza per invecchiamento della popolazione dopo il Giappone e, per un’incollatura, la Germania”.
Che quella della Federazione degli Ordini fosse la linea più razionale e vantaggiosa per tutti, lo provano anche le vicende europee: la Francia e persino la Gran Bretagna – che qualcuno indica come il paradiso dei liberalizzatori – stanno attribuendo alla farmacia maggiori funzioni sociosanitarie e in Svizzera è allo studio la possibilità di attribuire al farmacista il ruolo di gatekeeper (custode) dell’accesso alle prestazioni sanitarie.
“Dobbiamo dunque ringraziare chi ha compreso e appoggiato questa innovazione, a cominciare dal ministro della salute professor Ferruccio Fazio” conclude Mandelli “ma dobbiamo essere consapevoli che è ora che comincia il nostro lavoro quotidiano per rendere concreta e operante la farmacia dei servizi. Un obiettivo al quale devono concorrere tutti i farmacisti italiani, perché si tratta del nostro futuro”.