Ipertensione: spegnere alcuni nervi che vanno ai reni per pazienti farmaco-resistenti

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angiotensina

Curare l’ipertensione senza farmaci ma con un piccolo intervento che ”spegne” i nervi che vanno ai reni responsabili della pressione alta: e’ un nuovo metodo contro questa malattia rischiosa e sempre piu’ diffusa risultato efficace in modo definitivo in due pazienti su tre tra quelli che non traggono beneficio dai farmaci (circa uno su 5 del totale).


E’ una delle novita’ emerse al congresso della Societa’ Americana di Cardiologia appena tenutosi a Orlando: i trial clinici fatti su pazienti refrattari ai farmaci, spiega Filippo Crea, direttore del dipartimento di Cardiologia dell’Universita’ Cattolica di Roma che ha preso parte al congresso, dimostrano che in due casi su tre questo ‘intervento’ (semplice come uno di angioplastica) risolve l’ipertensione laddove i farmaci falliscono. In pratica si fa un’iniezione nell’arteria inguinale e si spinge un palloncino verso l’arteria che ossigena il rene. Attraverso questa procedura si eliminano (in modo non invasivo e sicuro) i nervi che causano l’ipertensione stimolando i reni a produrre molecole come le angiotensine. I trial clinici hanno dato buoni risultati e a un anno e mezzo dall’intervento l’ipertensione dei pazienti e’ rimasta sotto controllo senza farmaci (si suppone la terapia abbia effetti definitivi quindi). Al momento, precisa Crea, questo metodo e’ indicato solo per quei pazienti che non risolvono l’ipertensione anche con terapie farmacologiche ‘pesanti’, ma un giorno potrebbe, se si dimostrera’ all’altezza, ridurre l’uso di farmaci anti-ipertensivi, non scevri da effetti collaterali, in tutti i pazienti.

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