Euromelanoma Day 2011: lunedi’ 16 maggio campagna prevenzione melanoma e tumori della pelle
Le donne sopravvivono meglio e di più al melanoma
rispetto agli uomini
Roma, 3 maggio 2011. Le donne affette da melanoma hanno un rischio minore di incorrere in metastasi rispetto ai maschi e questo comporta una sopravvivenza maggiore al melanoma, un minor rischio di progressione della malattia con un minor interessamento dei linfonodi e degli organi interni, e comunque una sopravvivenza migliore delle donne rispetto agli uomini in caso di progressione della malattia con metastasi linfodonali.
Sono i risultati di uno studio internazinale pubblicato recentemente sul Journal of Investigative Dermatology, condotto su 11.744 pazienti affetti da melanoma e diagnosticati tra il 1987 e il 2007.
Lo studio internazionale
Se ne è discusso oggi, nel corso della presentazione alla stampa della seconda edizione italiana dell’EUROMELANOMA DAY, la campagna informativa organizzata da SIDeMaST – Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse – che il prossimo lunedì 16 maggio prevede incontri informativi con dermatologi su prevenzione e diagnosi precoce del melanoma e dei tumori della pelle e screening gratuiti della pelle presso le strutture ospedaliere.
Dal 5 maggio, quindi, fino al 14 maggio si potrà prenotare una visita per l’EUROMELANOMA DAY chiamando il numero verde 800591309 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 17.00. Tutte le strutture che aderiscono all’iniziativa sono consultabili sul sito: www.sidemast.org.
Euromelanoma Day 2011
Il bisogno di una corretta informazione è emerso anche dallo studio condotto dalla Clinica Dermatologica dell’Aquila sulla consapevolezza dei tumori cutanei e dei rischi legati all’esposizione solare tra 1204 studenti della scuola media superiore, allo scopo di comprenderne i fattori predittivi.
Dallo studio è emerso che gli studenti hanno un buon livello di conoscenza dei tumori cutanei (circa il 97%) e dei rischi legati all’esposizione solare (80,6%), ma adottano comportamenti irresponsabili verso il sole (86,5%) non usando alcuna protezione solare.
“E’ interessante notare come gli alunni che hanno ricevuto informazioni sui tumori cutanei da parte di dermatologi siano significativamente più inclini ad adottare comportamenti corretti – ha commentato Ketty Peris, Direttore della Clinica Dermatologica Universitaria dell’Aquila – ; lo studio, quindi, conferma la necessità di una maggior informazione da parte del dermatologo che svolge un ruolo fondamentale nell’educare a comportamenti positivi e responsabili.”
Indagine tra studenti
Prof.ssa Peris
Il melanoma è un tumore maligno, il più aggressivo tra tutti i tumori della pelle in termini di mortalità: secondo il Report to the Nation on Status of Cancer, ogni ora un americano muore di melanoma metastatico.
Il melanoma colpisce principalmente la popolazione tra i 40 e i 60 anni con un’incidenza in continuo aumento. Si assiste, infatti, ad incrementi annui dal 3% al 7%, valori superiori a qualsiasi altro tipo di tumore, con la sola eccezione per il cancro al polmone nelle donne. Tale fenomeno è dovuto alla maggiore ed eccessiva esposizione al sole e ai raggi ultravioletti (UV), dannosi per l’epidermide.
Secondo il rapporto AIRTUM 2009 (Associazione Italiana Registro Tumori), in Italia ogni anno si registrano 14,3 nuovi casi di melanoma ogni 100.000 uomini, 13,6 casi ogni 100.000 donne e secondo i dati ISTAT del 2006, il melanoma cutaneo ha causato 943 decessi all’anno nella popolazione maschile e 635 in quella femminile. Nel mondo vengono diagnosticati annualmente 130.000 casi di melanoma e circa 37.000 individui muoiono a causa di questa patologia.
Dati epidemiologici
Rapporto AIRTUM
Nel corso della conferenza stampa sono stati presentati, inoltre, i risultati dei 1085 questionari realizzati tra i partecipanti alla scorsa edizione dell’Euromelanoma Day, la cui età media si è attestata sui 44 anni.
Dall’analisi delle risposte, sono emersi dati utili a capire l’atteggiamento e le abitudini delle persone verso l’esposizione solare.
Solo Il 39,2% del campione si era già sottoposto in passato ad una visita di controllo dei nevi, di questi il 9,7% aveva una storia pregressa di neoplasia cutanea.
Interessanti i dati sull’uso di creme con fattore protettivo solare, utilizzate “sempre” dal 37,4% degli intervistati (per lo più donne e soggetti istruiti), “qualche volta” dal 31,4% e “mai” dal 21,8%.
Per ciò che riguarda l’utilizzo delle lampade solari, il 70,7% ha dichiarato di non aver mai fatto lampade, il 19,9% di farne fino a 20 per anno e solo l’1,6% di farne più di 20 per anno; le donne ricorrono alle lampade più degli uomini.
Risultati
Euromelanoma Day 2010
“I principali fattori di rischio del melanoma sono di 3 tipi – ha dichiarato la Prof. ssa Caterina Catricalà, Direttore del Dipartimento di Dermatologia Oncologia dell’IFO Istituti Fisioterapici Ospitalieri di Roma -: ambientali (raggi UV, rifrazione della sabbia, dell’acqua e della neve, latitudini e periodo dell’anno in cui ci si espone), comportamentali (come ci si espone al sole) e costituzionali. Questi ultimi riguardano coloro che hanno un numero di nei superiore a 100 e addirittura superiori solo a 5 se i nei sono clinicamente atipici, che hanno segni di scottature dall’infanzia o dall’adolescenza, i fototipi con occhi e capelli chiari che si abbronzano con difficoltà e si scottano sempre. Il rischio genetico riguarda il 10% dei casi e viene riportato ad un altro caso di melanoma in famiglia.”
Tuttavia ciascuno può ridurre significativamente il rischio di sviluppare un melanoma attraverso un’adeguata prevenzione nei confronti dell’esposizione solare: evitare di esporsi eccessivamente al sole tra le ore 11 e le ore 15 e esposizioni intermittenti, usare un filtro solare con fattore adeguato al proprio fototipo indossare indumenti adeguati per la protezione.
Prof. ssa Caterina Catricalà
Prevenzione
Nella lotta al melanoma è fondamentale anche la diagnosi precoce che prevede, per le persone a rischio, una visita di controllo dal dermatologo munito di dermatoscopio almeno una volta all’anno, un auto-controllo periodico, ogni 2-3 mesi, di tutta la superficie della propria cute, rivolgendosi ad un dermatologo quando si osserva nel nevo un cambiamento di colore, forma, dimensione oppure quando ne compare uno nuovo.