Il sondino che fa dimagrire: italiani e boom di richieste dell’impianto naso-gastrico

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Italiani sempre più ‘rapiti’ dal sondino che fa dimagrire. La terapia che trasforma un sogno in realtà – dimagrire 10 kg in 10 giorni – sta infatti prendendo piede sempre più. Tanto che, con l’avvicinarsi della bella stagione, si prevedono numeri da capogiro: “Nei mesi di maggio, giugno e luglio, stimiamo di visitare circa 200 pazienti al giorno.

Il doppio, circa, di quanti ne abbiamo trattati lo scorso anno nello stesso periodo”. Parola di Gianfranco Cappello, responsabile del servizio di nutrizione clinica del Policlinico Umberto I di Roma, il ‘papà’ di questa terapia: praticamente un sondino sottile che va dal naso allo stomaco, attraverso cui passa una soluzione di sole proteine.
A confermare la ‘sondino-mania’ è anche Marco Gasparotti, chirurgo plastico, che ha messo a punto – insieme ad un team di nutrizionisti ed endocrinologi – un innovativo sistema di dieto-terapia che utilizza proprio il sondino naso-gastrico: ‘Diet tube’. “Ormai questo tipo di tecnica è stata sdoganata – conferma Gasparotti all’Adnkronos Salute – è in crescente aumento. Però va detto che non va vista come una dieta, bensì come un protocollo nutrizionale. Il paziente, dopo i dieci giorni di sondino, deve infatti seguire un percorso nutrizionale ben preciso. Più che altro il Diet tube è una terapia motivazionale, ideale soprattutto per le persone in sovrappeso un po’ pigre. L’applicazione del sondino porta infatti a un calo rapido del peso che nel paziente porta a un aumento dell’autostima e della motivazione a correggere il suo stile alimentare”.

Al di là delle varie tecniche, sta di fatto che sempre più italiani intraprendono questa strada. Basti pensare che negli ultimi 5 anni oltre 28 mila pazienti, tra cui molti vip (politici, star del cinema e della tv), si sono rivolti a Cappello, inizialmente all’Umberto I, da qualche mese nel suo studio privato. “L’afflusso di persone – spiega Cappello – era diventato imponente e il Policlinico mi aveva imposto un tetto massimo di pazienti da seguire in intramoenia: otto. Troppo pochi rispetto alla richiesta”.
E il numero dei ‘fan’ del sondino naso-gastrico sembra destinato ad aumentare. “Prevediamo – spiega Cappello – di visitare e trattare sempre più persone. Anche perché – aggiunge – oltre al centro di Roma ora i pazienti possono rivolgersi anche ad altre filiali sparse un po’ in tutta Italia: Venezia, Bari, Taranto, Latina, Viterbo. E tra qualche giorno aprirà anche un centro a Londra. Si tratta di strutture private gestite da medici che hanno seguito i miei corsi e che utilizzano i miei protocolli e i miei programmi. E che inoltre sono in costante contatto con me attraverso il web”.
Anche Gasparotti, che si avvale di un pool formato da endocrinologi, internisti, nutrizionisti e dietisti, è stato ‘costretto’ ad allargare il suo raggio d’azione per riuscire a soddisfare le richieste dei tanti pazienti. “Abbiamo aperto otto centri in Italia, ma siamo presenti anche a Barcellona, Madrid, Mosca, Atene, Miami”.
Il protocollo messo a punto da Cappello prevede come primo passo, obbligatorio, un corso di preparazione alla Nec (Nutrizione enterale chetogena). Dopodiché, la tecnica vera e propria funziona così: si applica un sondino nasogastrico collegato a una sacca che contiene una soluzione a base di proteine. Sostituirà colazione, pranzo e cena per 10 giorni. Niente cibo, solo acqua, camomilla, tè e caffè senza zucchero. L’organismo riceve i nutrienti grazie a una pompa che sta dentro uno zainetto (il tutto pesa un chilo e mezzo) e deve essere ricaricata ogni sera. Il risultato di questo sacrificio è che si riesce a perdere in 10 giorni dal 7% al 10% del peso corporeo iniziale.
Malgrado il peso medio delle persone che puntano su questa terapia sia ancora alto: “116 per gli uomini e 97 per le donne”, assicura Cappello, non mancano però le polemiche. Ai dietologi e ai nutrizionisti questa tecnica di dimagrimento fa storcere il naso. “Sono metodiche che non andrebbero usate, se non nei grandi obesi. Applicarle indistintamente a tutti, anche a chi ha solo un po’ di pancetta, mi sembra una forzatura”, taglia corto Pietro Migliaccio, presidente della Società italiana di scienza dell’alimentazione.
“Si tratta – aggiunge – di una dieta assolutamente priva di carboidrati, che altera il metabolismo. E che potrebbe, e sottolineo potrebbe, dal momento che non ci sono riscontri scientifici a riguardo, creare problemi a livello renale ed epatico”. Perplessità che Cappello rispedisce al mittente: “La cura non comporta alcun rischio”. La perdita di peso è dovuta alla chetogenesi, fenomeno che si verifica quando il fisico è privato degli zuccheri. “Abbassando il glucosio nel sangue costringiamo l’organismo a bruciare grassi, ottenendo una rapida perdita di peso”, dice Cappello, che non ha finora pubblicato alcuno studio scientifico sul suo metodo, anche se negli ultimi anni ha trattato migliaia di pazienti. Ed è proprio la mancanza di letteratura scientifica a riguardo che lascia dubbiosi gli esperti delle diete e della corretta alimentazione.
“Non ci sono – sottolinea Migliaccio – riscontri scientifici che possono validare o meno questa tecnica. Per logica e conoscenza della scienza però – aggiunge – mi sembra azzardato parlare di rischio zero. I disturbi a livello renale o epatico potrebbero verificarsi anche a lunga scadenza. Ma, ripeto, non lo sappiamo. Ecco perchè invito il professor Cappello a pubblicare i suoi lavori e organizzare un congresso, un confronto, con gli esperti della materia: nutrizionisti, nefrologi ed epatologi”.
A ideare questa terapia Cappello ci è arrivato per caso. Il professore è stato tra i primi in Italia a praticare la nutrizione artificiale parentale, con la flebo, a pazienti che non riuscivano a mangiare. “Poi – racconta – mi è capitato un paziente obeso che doveva essere operato per un’infiammazione all’intestino e, dal momento che il grasso è il nemico del chirurgo, l’ho fatto dimagrire di 20 chili, con questa tecnica che uso ancora oggi”.
Cappello ha quindi iniziato a occuparsi dei pazienti obesi che si dovevano operare. E proprio l’incontro con la figlia di una sua paziente, che chiedeva anche lei di dimagrire perchè obesa, gli ha fatto scattare la scintilla. “Perchè no?”, si è detto il professore. Fu un successo. La ragazza, con la stessa cura, perse 15 kg. “Il resto – afferma – l’ha fatto il passaparola”.
Naturalmente non tutti possono seguire questa tecnica. Ci sono tre categorie di pazienti che non possono essere sottoposti alla Nec: i minori di 14 anni, “perchè – come spiega l’esperto – diete al di sotto di questa età rischiano di indurre gravi alterazioni che poi sfociano nell’anoressia”. E ancora, “gli allergici alle proteine del latte, perchè le soluzioni che utilizziamo sono derivate dal latte, e i pazienti con insufficienza renale che sono costretti a diete a basso contenuto di proteine”.
A testimoniare la sempre più ampia diffusione della terapia non sono solo le migliaia di pazienti che bussano alla porta di Cappello. Basta navigare un po’ su internet e constatare quanto sia motivo di discussione questa particolare dieta. Tanti quelli che hanno seguito la cura e raccontano online dettagliatamente l’esperienza vissuta. Non mancano gli scettici e i critici convinti che “tanto i chili persi si riprendono velocemente”.
A loro si contrappongono però i fanatici del metodo Cappello. C’è addirittura chi ha fondato su Facebook il gruppo ‘Tutti quelli che farebbero un monumento a Gianfranco Cappello’.
Tanti sul web anche i sostenitori della tecnica Gasparotti. Alcune pazienti sui loro blog e sulle loro pagine Facebook si dicono “entusiaste” del trattamento. Un successo scontato, visto che Diet tube sembra mettere ko il nemico numero uno delle donne: la cellulite. “E’ così. Il nostro protocollo – spiega Gasparotti – è vincente anche contro la cellulite e le adiposità localizzate, prima trattate invece esclusivamente con liposcultura, quindi chirurgicamente”.

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