Tecnologie innovative per la gestione del diabete: verso un pancreas artificiale
TECNOLOGIE INNOVATIVE PER LA GESTIONE DEL DIABETE:
STATO DELL’ARTE E PROSPETTIVE FUTURE PER UN APPROCCIO TECNOLOGICAMENTE ALL’AVANGUARDIA VERSO IL PANCREAS ARTIFICIALE
Il superamento degli ostacoli per una maggior diffusione dei sistemi integrati per i pazienti diabetici passa attraverso un rapporto sinergico tra istituzioni, comunità medico scientifica e pazienti, per un uso appropriato delle risorse, finalizzato al risultato ottimale della cura.
Roma, 17 maggio 2011 – L’innovazione tecnologica applicata all’ambito diabetologico sta conducendo verso il traguardo di poter gestire la patologia nel modo più semplice e fisiologico possibile, migliorando la qualità di vita del paziente. La disponibilità sul mercato di sistemi integrati che coniugano l’azione di un microinfusore di insulina con il monitoraggio continuo dei livelli di glucosio nel sangue a livello sottocutaneo fanno vedere sempre più vicina la meta della creazione di una sorta di “pancreas artificiale”. Tutto questo, si scontra, tuttavia, con un problema concreto di sostenibilità di questi sistemi innovativi da parte del Servizio Sanitario Nazionale, che non consente, ad oggi, la possibilità di un accesso diffuso e uniforme degli stessi a livello nazionale.
Questi in estrema sintesi i temi trattati nel corso della Tavola Rotonda dal titolo: “La Tecnologia per il Diabete. Stato dell’Arte e prospettive future per un approccio tecnologicamente all’avanguardia verso il pancreas artificiale” svoltasi oggi a Roma presso il Senato della Repubblica, organizzata da il Sole 24 ORE Sanità con il supporto non condizionato di Medtronic, dedicata ai percorsi diagnostici e terapeutici per i pazienti diabetici, alla luce di importanti novità in ambito tecnologico.
Tra i relatori: il Ministro della Salute Ferruccio Fazio, Antonio Tomassini, Presidente Commissione Igiene e Sanità Senato, Emanuela Baio, Componente della Commissione speciale per la tutela e la promozione dei diritti umani e della Commissione parlamentare per l’infanzia, Roberto Trevisan, Primario di Diabetologia presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo, Giorgio Grassi, Coordinatore Gruppo di Studio Tecnologia & Diabete SID-AMD Diabetologia Le Molinette di Torino, Fulvio Moirano, Direttore AGENAS, Paola Pisanti, Presidente Commissione Nazionale Diabete Direzione Generale Programmazione del Ministero della Salute, Marco Cappa, Presidente Eletto Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP), Claudio Cricelli, Presidente Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), Sandro Gentile, Presidente Associazione Medici Diabetologi (AMD), Gabriele Riccardi, Presidente Società Italiana Diabetologia (SID), Tonino Aceti, Responsabile Nazionale CNAMC di Cittadinanzattiva, Antonio Papaleo, Federazione Associazione Italiana Diabetici (FAND), Antonio Cabras, Presidente Federazione Nazionale Diabete Giovanile (FDG), Michele Calvisi, Presidente Associazione Diabete Mellito e Celiachia Sardegna (ADMS), Massimo Cipolli, Presidente Coordinamento Associazione Italiane Giovani Diabete (AGD), Roberto Cocci, Diabete Forum, Felice Strollo, ANIAD, Marco Facchetti, Consigliere Sostegno 70, Maria Luigia Mottes, Presidente Associazione Diabetici Provincia di Milano, Aurora Ketmaier, Presidente Associazione Italiana per la Ricerca sul Diabete (JDF), Raffaele Scalpone, Presidente Associazione Italiana per la difesa degli interessi dei Diabetici.
“Il paziente diabetico insulino-dipendente non ha la capacità di produrre insulina, attività che in una persona ‘sana’ avviene in modo dinamico nel corso della giornata, con continue fluttuazioni a seconda di diverse variabili come il cibo ingerito o l’attività fisica intrapresa – ha dichiarato il dottor Umberto Valentini, Presidente di Diabete Italia – In questo senso, i sistemi integrati per la gestione del diabete hanno l’obiettivo di normalizzare la glicemia nel modo più fisiologico possibile, permettendo al paziente di condurre una vita assolutamente normale.”
La diffusione di questi sistemi, tuttavia, sta incontrando numerosi ostacoli derivati dalla difficoltà della sostenibilità della spesa degli stessi da parte del Servizio Sanitario Nazionale, con la conseguenza di un limitato accesso a queste terapie, reso possibile, in modo contenuto e non omogeneo all’interno del nostro Paese.
“E’ indispensabile, in questo contesto, favorire una governance clinica che non limiti la tecnologia ma la promuova, quando compatibile con le opportune valutazioni – ha affermato Antonio Tomassini, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato – Di fronte a innovazioni positive va rispettata la libertà di prescrizione del medico e di conseguenza la libertà di scelta del paziente. Dobbiamo, quindi, rimuovere le barriere all’accesso a dispositivi tecnologicamente innovativi, garantendone l’uniformità in tutte le Regioni perché, ad esempio, non è ancora previsto il rimborso dei sensori necessari all’esecuzione del monitoraggio continuo della glicemia, forniti in quantità variabili solo da alcuni centri di diabetologia”.
“Non è ammissibile rilevare che sono ancora molte le limitazioni e le discriminazioni che penalizzano la persona con diabete che, se presenta un buon compenso glicemico e conduce uno stile di vita adeguato, può in realtà condurre una vita normale ed escludere la comparsa di complicanze – aggiunge Emanuela Baio, Componente della Commissione speciale per la tutela e la promozione dei diritti umani e della Commissione parlamentare per l’infanzia – Grazie, infatti, al microinfusore e alle terapie insuliniche attuali, la persona con diabete è nelle condizioni di affrontare la quotidianità al pari di chiunque altro ed ha la consapevolezza della gestione della propria malattia, senza incorrere in effetti ipoglicemizzanti imprevedibili”.
“La Carta Europea dei Diritti del Malato di Cittadinanzattiva – afferma Tonino Aceti, Responsabile Nazionale CNAMC di Cittadinanzattiva – prevede tra i quattordici diritti quello all’innovazione: ‘ogni individuo ha il diritto di accedere a procedure innovative, incluse quelle diagnostiche, in linea con gli standard internazionali e indipendentemente da considerazioni economiche o finanziarie’. Qualsiasi sia la procedura di acquisto dei dispositivi medici – continua Aceti – deve essere garantito ai cittadini sia l’eguale accesso a terapie innovative, che il rispetto dei requisiti di qualità e di sicurezza”.
Si deve, tuttavia, tenere presente che i dispositivi capaci di mantenere un buon compenso della malattia, riducono drasticamente il rischio di far incorrere il paziente in complicanze che portano inevitabilmente a un aumento dei costi per la cura delle stesse.
“E’ necessario considerare che un paziente con diabete cronico ha un costo annuo per il SSN di circa 800 euro, ma quando subentrano complicanze la cifra sale a oltre 3.600 euro – aggiunge Umberto Valentini – Per questo motivo, un appropriato uso delle risorse, con i coinvolgimento dei medici, del personale sanitario e dello stesso paziente, finalizzato ad un risultato ottimale della cura, consentirà una maggior diffusione di questi dispositivi innovativi”.
“Fondamentale, dunque – continua Tonino Aceti – l’integrazione e la collaborazione tra Medici di Medicina Generale, specialisti e gli altri professionisti socio-sanitari, per garantire la presa in carico della persona diabetica in modo tempestivo e globale. Indispensabili , inoltre, la medicina d’iniziativa, nonché l’attività di formazione e informazione, in particolare dei Medici di Medicina Generale, al fine di garantire l’autogestione della patologia da parte delle persone con diabete”.
“Le nuove tecnologie rappresentano, infatti, un ausilio essenziale per la gestione del diabete nella vita quotidiana, al punto che come SIEDP nel 2008 abbiamo realizzato le linee guida per l’utilizzo dei microinfusori e siamo in procinto di completare anche quelle per i sistemi di monitoraggio continuo della
glicemia – dichiara Marco Cappa, Presidente Eletto della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) e Direttore della Unità operativa Complessa di Endocrinologia e Diabetologia dell’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù – La responsabilità dei pediatri e dei centri di riferimento, in relazione ai nuovi sistemi, è duplice: verso i genitori, per motivarli e coinvolgerli personalmente nella gestione del dispositivo, specialmente nel caso di bambini molto piccoli, e verso i pazienti, soprattutto adolescenti, per far comprendere loro chiaramente che il supporto di qualsiasi tecnologia non può essere un “alibi” per trascurare il controllo glicemico, demandando questa verifica esclusivamente al sistema integrato. Al contrario, le nuove tecnologie possono migliorare la qualità della vita solo all’interno di una corretta educazione e di un atteggiamento responsabile che ogni paziente deve avere”.