Trattamento degli specializzandi in farmacia ospedaliera: significativo risultato dell’azione federale
L’interrogazione parlamentare del vicepresidente della Federazione, Senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, ha ricevuto una prima risposta nell’elaborazione del Piano Sanitario nazionale 2011-2013. “Per razionalizzare e migliorare l’assistenza è fondamentale puntare sul farmacista ospedaliero, favorendo il percorso di chi sceglie questa carriera” ha commentato il presidente Andrea Mandelli
Roma, 27 maggio 2011 – Con la prossima approvazione del Piano Sanitario Nazionale 2011-2013, si prospetta un primo importante passo avanti per i giovani che scelgono la specializzazione in farmacia ospedaliere e che, finora erano pesantemente penalizzati rispetto ai colleghi specializzandi dell’area medica. Come si ricorderà, la questione era stata sollevata e illustrata in tutti i suoi aspetti da un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute del vicepresidente della Fofi, Senatore Luigi D’ambrosio Lettieri. Nell’interrogazione si sottolineava come gli specializzandi in farmacia ospedaliera, pur avendo gli stessi obblighi dei medici specializzandi in termini di partecipazione all’attività assistenziale, non percepiscono né compensi né trattamento previdenziale. Oggi l’iniziativa parlamentare riceve una prima risposta concreta. Infatti, nel nuovo PSN, spiega il Senatore D’Ambrosio Lettieri “si dice chiaramente che il necessario ampliamento del numero di medici specialisti, si può realizzare solo attraverso un aumento delle risorse finanziarie stanziate per la formazione di questi professionisti, e che il reperimento di risorse finanziarie aggiuntive permetterebbe altresì di dare applicazione all’art 8 della legge n. 401 del 29 dicembre 2000, che prevede, appunto, la corresponsione delle borse di studio anche a favore degli specializzandi laureati in farmacia, medicina veterinaria, odontoiatria, biologia, chimica, fisica e psicologia. In tale contesto, secondo le stime effettuate, un’eventuale revisione dell’ammontare del finanziamento stanziato per la formazione specialistica, dovrebbe prevedere la riserva di una quota per la copertura di 800-1000 contratti destinati a questi professionisti”.
“Nella fase attuale, in cui si sta cercando di razionalizzare la spesa sanitaria attraverso la riduzione degli sprechi e degli interventi non necessari, è fondamentale che si favorisca la formazione di figure, come quella del farmacista ospedaliero, che possono dare un grande contributo all’appropriatezza delle terapie e alla gestione del rischio clinico” ha dichiarato il presidente della Fofi Andrea Mandelli “come provano non soltanto le esperienze e gli studi condotti all’estero, ma anche la sperimentazione del farmacista di dipartimento avviata dal Ministero della Salute in collaborazione con la SIFO e la Federazione”.