Abiraterone acetato: aumenta significativamente la sopravvivenza nei casi di carcinoma prostatico

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Abiraterone Acetato incrementa significativamente la sopravvivenza complessiva nei pazienti affetti da carcinoma prostatico metastatico

resistente alla castrazione

 

Pubblicati oggi i risultati sul New England Journal of Medicine

Milano, 1° giugno 2011 – Pubblicato oggi sul New England Journal of Medicine uno studio condotto su pazienti affetti da cancro alla prostata metastatico sottoposti a chemioterapia e trattati successivamente con abiraterone acetato associato a prednisone, i cui risultati hanno mostrato un aumento della sopravvivenza complessiva rispetto ai pazienti trattati con placebo e prednisone.

Lo studio è stato sviluppato da Ortho Biotech Oncology Research & Development, Unit of Cougar Biotechnology, Inc., società affiliata di Janssen Pharmaceutical.

Lo studio di Fase III randomizzato, controllato verso placebo, COU-AA-301, ha dimostrato che la molecola abiraterone acetato, inibitore della biosintesi degli androgeni, aumenta la sopravvivenza globale nei pazienti affetti da carcinoma prostatico metastatico che non rispondono alla chemioterapia.

Gli androgeni sono ormoni che favoriscono lo sviluppo e il mantenimento dei caratteri sessuali maschili, ma nel cancro alla prostata possono stimolare la crescita tumorale. Se, infatti, la produzione di androgeni avviene generalmente nei testicoli e nelle ghiandole surrenali, nel carcinoma prostatico, il tessuto tumorale si inserisce come ulteriore fonte di rilascio degli stessi. Abiraterone acetato è un inibitore orale della biosintesi degli androgeni, che agisce attraverso l’inibizione selettiva dell’enzima complesso CYP17, necessario a queste tre fonti di produzione di testosterone.

 

Ad un follow-up mediano a 12,8 mesi, la sopravvivenza complessiva nei gruppi trattati con abiraterone acetato in associazione a prednisone era di 14,8 mesi verso 10,9 mesi in quelli trattati con placebo e prednisone (corrispondente ad un incremento del 36% della sopravvivenza media). Il trattamento ha anche determinato una riduzione del 35% del rischio di morte (HR=0,646; 95% CI: 0,543; 0,768; p<0.0001) rispetto al placebo.

Lo studio ha incluso 1.195 pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione, che erano stati precedentemente trattati con una o due linee di chemioterapia, di cui almeno una contenente docetaxel.

I ricercatori hanno affermato che, nonostante l’età avanzata e la fragilità della popolazione trattata, i pazienti hanno manifestato un alto livello di compliance alla terapia con abiraterone acetato, e gli effetti collaterali risultavano tollerabili e reversibili.

 

“Consapevoli del fatto che per gli uomini con carcinoma prostatico metastatico avanzato esistano poche alternative terapeutiche, siamo lieti di apprendere i risultati di questo accurato studio che dimostra come abiraterone acetato possa prolungare la loro vita” afferma Johann S. De Bono, MD, FRCP, MSc, PhD, The Institute for Cancer Research, The Royal Marsden NHS Foundation Trust.  “Lo studio – conclude De Bono – indica che il farmaco ha un enorme potenziale per soddisfare un significativo bisogno clinico, che riguarda sia i pazienti affetti da cancro prostatico, che le loro famiglie”.

 

Gli uomini che hanno assunto abiraterone acetato in associazione a prednisone hanno mostrato miglioramenti rilevanti anche negli endpoint secondari, rispetto al gruppo trattato con prednisone e placebo: il tempo di progressione del PSA (TTPP) [mediano a 10,2 mesi per abiraterone acetato verso 6,6 mesi per placebo, HR=0,580 (95 % CI: 0,462; 0,728); p<0.0001] e un incremento nella sopravvivenza libera da progressione radiologica della malattia [mediano a 5,6 mesi per abiraterone acetato verso 3,6 mesi con placebo, HR=0,673 (95 % CI: 0.585, 0.776); p<0.0001].

 

Confermata la risposta dei livelli del PSA, con riduzioni corrispondenti o superiori al 50% rispetto al basale, raggiunte nel 29% dei pazienti trattati con abiraterone acetato verso  il 6% del gruppo che ha ricevuto prednisone più placebo.

 

Il gruppo di pazienti trattati con abiraterone acetato ha mostrato maggiore incidenza di eventi avversi correlati a mineralcorticoidi, rispetto a coloro che hanno assunto prednisone più placebo. L’evento avverso più comune è la ritenzione idrica (31% Vs. 22%), seguita dall’ipertensione (10% Vs. 8%) e carenza di potassio (17% Vs. 8%). La carenza di potassio e ipertensione era più frequente nei pazienti trattati con abiraterone acetato rispetto ai  pazienti trattati con placebo (rispettivamente 3,8% Vs. 0,8% e 1,3% Vs. 0,3%). Anomalie nel test della funzionalità renale sono state rilevate nel 10% dei pazienti trattati con il farmaco, rispetto ad un 8% di quelli che hanno ricevuto prednisone e placebo. Sono stati, infine, osservati disturbi cardiaci nel 13% dei pazienti trattati con il farmaco contro il 10% di quelli che hanno ricevuto placebo.

 

 

 

I risultati di questo studio randomizzato in doppio cieco, controllato con placebo sono stati presentati anche durante il Simposio Presidenziale del 35esimo Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) tenutosi a Milano l’11 ottobre 2010.

Caratteristiche dello studio

Questo studio di Fase III randomizzato, in doppio cieco e controllato verso placebo, è stato condotto in 147 centri e 13 Paesi. I pazienti con carcinoma prostatico metastatico in stadio avanzato, trattati precedentemente con docetaxel (N=1,195), sono stati randomizzati in rapporto 2:1 per ricevere abiraterone acetato (1000 mg una volta al giorno) in associazione a prednisone (5 mg 2 volte al giorno) (N=797), o placebo insieme a prednisone (N=398). L’endpoint primario era la sopravvivenza globale.

Abiraterone Acetato

Abiraterone acetato è un farmaco orale in fase sperimentale, sviluppato per il trattamento di uomini affetti da cancro alla prostata resistente alla castrazione, precedentemente sottoposti a chemioterapia contenente docetaxel.

Abiraterone acetato ha ricevuto l’approvazione della agenzia regolatoria statunitense FDA il 28 aprile 2011. La molecola è attualmente in fase di approvazione da parte dell’agenzia regolatoria europea EMA.

Carcinoma prostatico metastatico in fase avanzata

Il carcinoma prostatico resistente alla castrazione (CRPC) si presenta quando la malattia progredisce anche quando il testosterone sierico è ai livelli tipici della castrazione.

 

La prostata è una ghiandola che nell’uomo produce liquido seminale ed è localizzata intorno all’uretra (sotto la vescica). In alcuni casi, il carcinoma prostatico può crescere più lentamente rispetto ad altri tipi di cancro. In altri, a seconda di vari fattori relativi alle caratteristiche del paziente e del tumore, il cancro alla prostata può anche svilupparsi rapidamente.

 

Nel mondo, il cancro alla prostata è al secondo posto tra i tumori più diagnosticati negli uomini e, in generale, il quinto tra i più comuni. Nel 2008 sono stati diagnosticati circa 900.000 nuovi casi, di cui 40.000 in Italia. Inoltre, sempre nello stesso anno, più di 258.000 uomini sono morti a causa di questa patologia, il 16% in più rispetto al 2002.

Janssen

Janssen è un’azienda farmaceutica del Gruppo Johnson &Johnson fortemente impegnata nel dare risposte concrete ai principali bisogni clinici che non hanno ancora trovato un’adeguata soluzione terapeutica come, ad esempio, nel settore oncologico, il mieloma multiplo e il cancro della prostata, in quello immunologico, la psoriasi, nelle neuroscienze, la schizofrenia, la demenza e il dolore, nelle malattie infettive, l’HIV, l’epatite C e la tubercolosi, nell’ambito cardiometabolico, il diabete.

Guidati dal nostro impegno rivolto verso i pazienti, sviluppiamo soluzioni terapeutiche innovative, lavorando a stretto contatto con i principali stakeholder del settore medico-sanitario.

Ortho Biotech Oncology Research & Development, Unit of Cougar Biotechnology, Inc. è partner del Gruppo farmaceutico Janssen nel settore della ricerca e dello sviluppo di terapie oncologiche e cure di sostegno.

 

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