[Assogenerici] Il Biosimilare deve competere con l’originale
Il Consiglio di Stato conferma definitivamente la bontà della scelta della Toscana di porre sullo stesso piano i farmaci biotecnologici originali e i biosimilari corrispondenti nella preparazione delle gare per l’approvvigionamento degli ospedali
Roma, 17 giugno 2011 – AssoGenerici, considera un fatto importantissimo la sentenza pronunciata dal Consiglio di Stato emessa il 15 giugno scorso che riconosce il fondamentale principio dell’equivalenza terapeutica tra farmaci biotecnologici originali e i farmaci biosimilari corrispondenti.
“Finalmente – commenta Giorgio Foresti, presidente di AssoGenerici – si è avuto un chiarimento definitivo in merito alla qualità e all’ efficacia dei farmaci biosimilari. I giudici, hanno stabilito infatti, che è assolutamente lecito e razionale considerare intercambiabili, nel paziente naive, cioè quello non ancora trattato, il farmaco originale e il suo biosimilare lasciando ovviamente al medico la scelta. In questo la decisione del Consiglio di Stato è perfettamente allineata alla letteratura scientifica in materia”.
Come è noto, il Consiglio di Stato, doveva decidere in merito alla delibera 592 del 7 giugno 2010 della Regione Toscana, che disponeva infatti che le gare per l’approvvigionamento dei farmaci biotecnologi dovessero essere bandite con riferimento ai principi attivi e non ai singoli prodotti commerciali, ponendo così sullo stesso piano i biofarmaci originali e i corrispondenti biosimilari, consentendo alla gara di esprimere effetti positivi anche sul piano economico.
La pronuncia dei supremi giudici amministrativi ha una particolare importanza anche considerando che per la prima volta l’azienda farmaceutica che aveva presentato ricorso è stata condannata al pagamento dei danni. “Vorrei sottolineare che la chiusura di questa vicenda premia innanzitutto la Regione Toscana che si pone così all’avanguardia in materia di gestione della spesa farmaceutica regionale e le attribuisce il ruolo di apripista per le altre Regioni, soprattutto quelle in deficit, che dovrebbero seguire il suo esempio” conclude Foresti.