Fumo passivo: test a San Siro rivela come sigarette sono nocive anche all’aperto
Il fumo passivo minaccia la salute dei polmoni, e non solo ‘indoor’. Le sigarette, infatti, inquinano anche all’aperto e alcuni luoghi sono più a rischio di altri. Passando un pomeriggio allo stadio, per esempio, si possono respirare quantità più che doppie di polveri super-sottili Pm 2,5 e livelli di nicotina quasi 30 volte maggiori. Con picchi record nelle fasi più calde del gioco, quando i tifosi col ‘vizio’ attingono compulsivamente al pacchetto per allentare la tensione. Il test, condotto allo stadio di San Siro il 23 aprile scorso durante la partita Inter-Lazio, porta la firma dei ricercatori dell’Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, che ogni anno celebrano la Giornata mondiale senza tabacco del 31 maggio con un incontro rivolto alle scuole.
Ormai noti per gli esperimenti con cui da anni dimostrano sul campo gli effetti delle ‘bionde’ su salute e ambiente, anche oggi Roberto Boffi, responsabile dell’ambulatorio Int per i danni da fumo, Giovanni Invernizzi e Ario Alberto Ruprecht del Laboratorio per la ricerca ambientale (Lars), insieme a numerosi colleghi, a Pif della trasmissione tv ‘Le Iene’ e al conduttore e dj Andrea Pellizzari hanno animato l’Aula magna dell’Irccs di via Venezian. Davanti a una platea di oltre 300 ragazzi delle scuole medie e superiori, gli studiosi hanno presentato i nuovi dati ottenuti all’interno del progetto di prevenzione ‘La scuola della salute’, promosso dall’Int in collaborazione con Miur e associazione Chiamamilano.
Dalle analisi effettuate allo stadio Meazza durante i 90 minuti di gioco, che hanno visto l’Inter prevalere sulla Lazio per 2 a 1 nonostante l’espulsione del portiere Julio Cesar e un rigore subito, è emerso che la concentrazione delle polveri Pm 2,5 – tra le più insidiose per l’organismo – ha raggiunto durante la partita un valore medio di 13,6 microgrammi/metro cubo, con frequenti picchi oltre i 35 microgrammi: un livello 2,1 volte superiore rispetto ai valori esterni (6,5 microgrammi/metro cubo). Sotto la lente anche la nicotina nell’aria: nel corso del primo tempo della partita è passata da 0,07 a 3,43 microgrammi/metro cubo, aumentando cioè di 26 volte. Con un trend non casuale, ma influenzato dalle fasi di gioco: il consumo di sigarette è stato più alto in corrispondenza del cartellino rosso e del calcio dal dischetto.
Quattro volte più sottili del Pm 10 comunemente monitorato dalle centraline anti-inquinamento, le polveri Pm 2,5 sono particolarmente pericolose per la salute proprio per le loro ridotte dimensioni: essendo così fini, ricordano infatti gli esperti dell’Istituto tumori di Milano, scendono in profondità nei polmoni e in parte sono assorbite anche dal sangue, raggiungendo in questo modo tutti i tessuti del corpo.
“Le conseguenze sulla salute di questi picchi elevati nelle concentrazioni di polveri sottili, valori di esposizione considerati dannosi per l’Agenzia di protezione ambientale degli Usa – avverte Boffi – risultano importanti soprattutto per categorie di spettatori particolarmente a rischio come i bambini, le donne incinte, gli asmatici e i cardiopatici. Inoltre, non vanno dimenticati gli atleti – precisa lo pneumologo – che corrono iperventilando per 2 ore e che quindi assorbono ancora di più le polveri fini presenti nell’aria che respirano”.
E ‘caricare’ l’aria di polveri e nicotina, ma più in generale degli oltre 5 mila veleni che si sprigionano dalla combustione del tabacco – hanno spiegato gli specialisti dell’Int ai giovanissimi in sala – è ancora più pericoloso considerando che i nostri polmoni sono un filtro potentissimo, in grado di trattenere più del 70% dell’enorme quantità di microparticelle di polvere (quasi 1 milione di diametro inferiore a 1 micron) che inaliamo a ogni respiro.
Utilizzando specifici strumenti di misurazione laser, gli esperti milanesi hanno poi mostrato agli studenti quanto sia inquinante anche una singola sigaretta fumata in un ambiente chiuso come un appartamento, un ufficio o l’abitacolo di un’automobile: per colpa di un’unica ‘bionda’, la concentrazione delle polveri sottili arriva a superare anche di 40 volte i limiti fissati dalla legge per gli ambienti esterni.
Tutte ragioni in più per una lotta senza frontiere al fumo passivo, osservano gli studiosi. Secondo stime elaborate lo scorso anno dall’Organizzazione mondiale della sanità, nel mondo il 40% dei bambini e il 30% degli adulti non fumatori sono esposti alla sigaretta altrui. Ogni anno nel mondo muoiono a causa del fumo passivo oltre 600 mila persone, di cui 165 mila bimbi: più dell’1% dei decessi complessivi. Sempre secondo l’Oms, il fumo passivo causa ogni anno 379 mila morti per ischemia cardiaca, 165 mila per infezioni delle vie respiratorie, 39.600 per crisi asmatiche e 21.400 per cancro del polmone.
Non iniziare a fumare, o fare di tutto per smettere, è quindi la prima regola salvavita. Per i ‘pentiti’ della sigaretta esistono numerosi centri a cui rivolgersi per chiedere aiuto. In particolare, durante la mattinata all’Int sono stati presentati i risultati dei centri antifumo attivati all’interno di 5 farmacie comunali di Milano: nei primi 8 mesi oltre 200 persone si sono rivolte al servizio, totalmente gratuito, nato dalla collaborazione tra Istituto tumori, assessorato alla Salute del Comune e farmacie comunali del gruppo Admenta. (Adnkronos Salute)