In Calabria parte il progetto sperimentale di Vulnologia per la cura delle lesioni cutanee
Soverato, 24 giugno 2011 – A breve partirà in Calabria il progetto sperimentale per la cura delle ulcere cutanee. Saranno infatti istituiti tre ambulatori territoriali di 1° livello e due di 2° livello ubicati in due Presidi Ospedalieri dove verranno erogate le cure più adeguate e avanzate nel trattamento delle lesioni cutanee di qualsiasi natura: dalle ormai classiche medicazioni avanzate alle più innovative, a base di tessuti bioingegnerizzati e sino ai trapianti autologhi su colture cellulari.
Lo ha annunciato il coordinatore dell’AIUC Calabria, dottor Luigi Battaglia, Dirigente Medico dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale dell’Azienda Ospedaliera di Soverato, ASP di Catanzaro, nel corso del congresso interregionale AIUC-Associazione Italiana Ulcere Cutanee (Basilicata, Calabria, Sicilia e Campania), dal titolo ‘Il Cratere malato’, che si è svolto a Melfi (PZ) tenutosi il 10 e l’11 giugno. Se il progetto funzionerà, tra due anni saranno aperti definitivamente centri di assistenza vulnologica di vario livello, strategicamente ubicati su tutto il territorio calabrese.
“Come in molte altre regioni, – spiega Battaglia – anche nella nostra il problema delle lesioni cutanee è stato spesso sottostimato e non adeguatamente considerato. Per risolvere questa situazione, in Calabria è stato istituito un progetto sperimentale unico in Italia, che, a breve, porterà all’apertura di cinque centri specializzati in vulnologia, ossia nella cura delle lesioni cutanee. Infatti, grazie a una delibera della Giunta Regionale Calabrese del maggio 2009 e all’avallo del Ministero della Salute, è stato finanziato un progetto pilota che prevede l’istituzione di tre centri sul territorio: Distretto Sanitario Scalea-Praia a Mare, presso l’ambulatorio di Chirurgia Generale diretto dal Dr Francesco Giacinto; Distretto Sanitario del Lametino, Reventino e Nocera Terinese presso l’ambulatorio di Chirurgia Generale diretto dal dottor Francesco Calcopietro e a Reggio Calabria presso l’ambulatorio di Dermatologia Reggio Nord della’ASP, diretto dal dottor Stefano Priolo. I due centri ospedalieri di 2° livello saranno ubicati presso l’U.O.C. di Chirurgia Generale di Soverato (ASP di Catanzaro) di cui sarò il responsabile e presso l’U.O.C. di Chirurgia Generale di Crotone con responsabile il Dr Antonio Gallucci.”
Spiega il dottor Giorgio Guarnera, Presidente nazionale AIUC-Associazione Italiana Ulcere Cutanee, Responsabile Unità Operativa Chirurgia Vascolare delle Lesioni Ulcerative dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata – I.D.I. Roma intervenuto al convegno AIUC interregionale – In molte parti d’Italia AIUC sta lavorando perché venga istituito un opportuno sistema di cure, con centri vulnologici collegati al territorio per garantire la continuità di cura a domicilio. Perché questo si realizzi, in diverse regioni siamo fortemente impegnati nella definizione dei criteri di qualità per i centri vulnologici, che permettano di definire degli standard di accreditamento dei centri distribuiti sul territorio. Inoltre istituiamo corsi, gruppi di studio, congressi in tutto il territorio, che diventano occasione di condividere evidenze scientifiche e percorsi clinici. E’ necessario fare molta formazione e informazione. Le ulcere non solo si possono, ma si devono curare.”
Per informazioni www.aiuc.it, sezione regionale Calabria.
INTERVISTA A DOTTOR LUIGI BATTAGLIA, COORDINATORE AIUC CALABRIA
Dottor Battaglia, spesso a seguito di problemi vascolari o diabete i pazienti soffrono di lesioni che non guariscono con facilità. Non si dimentichi poi la questione delle piaghe da decubito che colpiscono molti degenti anziani.
Oggi, secondo i dati, un milione e mezzo di pazienti soffre di ulcere vascolari, piaghe da decubito, ulcere da vasculiti. Eppure, i pazienti sono molti di più, poiché non esiste un adeguato monitoraggio del problema: si pensi che alla dimissione del paziente la presenza di lesioni spesso non viene segnalata sulla cartella clinica. Oltre a creare forti limitazioni alla vita del paziente, le lesioni possono portare a gravi infezioni, compresa la setticemia, dovute alla mancanza di un adeguato trattamento. Derivano, fondamentalmente, dall’insufficienza venosa cronica e da deficit di circolazione arteriosa, situazioni frequenti nei pazienti anziani. Inoltre, non si dimentichi che molti pazienti con diabete possono soffrire di piede diabetico, con frequenti ulcere e lesioni cutanee problematiche che nel 30% dei casi conducono ad interventi di amputazione a vari livelli.
In Calabria esistono dei centri specializzati nella cura di questi problemi?
Come in molte altre regioni, anche nella nostra il problema delle lesioni cutanee è stato spesso sottostimato e non adeguatamente considerato. Per risolvere questa situazione, in Calabria è stato istituito un progetto sperimentale unico in Italia, che, a breve, porterà all’apertura di cinque centri specializzati in vulnologia, ossia nella cura delle lesioni cutanee. Infatti, grazie a una delibera della Giunta Regionale Calabrese del maggio 2009 e all’avallo del Ministero della Salute, è stato finanziato un progetto pilota che prevede l’istituzione di tre centri sul territorio: Distretto Sanitario Scalea-Praia a Mare, presso l’ambulatorio di Chirurgia Generale diretto dal Dr Francesco Giacinto; Distretto Sanitario del Lametino, Reventino e Nocera Terinese presso l’ambulatorio di Chirurgia Generale diretto dal dottor Francesco Calcopietro e a Reggio Calabria presso l’ambulatorio di Dermatologia Reggio Nord della’ASP, diretto dal dottor Stefano Priolo. I due centri ospedalieri di 2° livello saranno ubicati presso l’U.O.C. di Chirurgia Generale di Soverato (ASP di Catanzaro) di cui sarò il responsabile e presso l’U.O.C. di Chirurgia Generale di Crotone con responsabile il Dr Antonio Gallucci.
Quando saranno operativi questi centri?
Credo, al massimo, entro fine estate 2011. Oggi siamo infatti impegnati nelle ultime pratiche burocratiche per poi inaugurare i nuovi centri. Questo progetto sperimentale durerà due anni. Al termine di questo periodo, verranno redatte le linee guida, i protocolli e il nomenclatore tariffario. Saranno valutati i risultati, in termini di miglioramento dell’assistenza ai pazienti e di abbattimento dei costi di gestione e delle complicanze. In seguito, la Regione Calabria potrà decidere se estendere questo modello sul territorio, con l’apertura di nuovi ambulatori dislocati in diverse aree e alcuni centri ospedalieri di riferimento per la cura dei casi più gravi. Questa rete assistenziale dovrebbe prevedere anche una stretta collaborazione con medici di base, ma anche specialisti, quali i diabetologi, cardiologi, internisti, chirurghi generali e vascolari, ossia tutti i clinici che possono assistere i pazienti a rischio di ulcere, in modo da trattare tempestivamente e in fase precoce questa variegata patologia, creando un approccio multidisciplinare in cui è importante la compenetrazione dei ruoli e non una assistenza a compartimenti stagni come purtroppo avviene. Accanto a queste figure dovranno collaborare fisioterapisti, podologi, nutrizionisti e non da ultimi gli infermieri professionali adeguatamente formati.
Quali cure potranno essere erogate?
Grazie alla copertura finanziaria che è stata concessa, si potranno erogare i trattamenti più adeguati per i diversi livelli di gravità delle lesioni.
Presso i tre centri sul territorio, ossia gli ambulatori di 1° livello, i pazienti con problemi derivanti da ferite e lesioni di difficile guarigione potranno ricevere i trattamenti più avanzati erogabili.
Laddove la gravità della situazione dovesse rendere necessario il trattamento ospedaliero, saranno attive le due Unità Operative specializzate in vulnologia presso l’ospedale di Soverato e l’ospedale di Crotone, nei reparti di Chirurgia Generale
Nei casi di lesioni gravi, anche molto estese, spesso è necessario intervenire in ospedale con innesti cutanei o con l’utilizzo di sostituti dermici bioingegnerizzati. Si tratta di tessuti biotecnologici creati con tecnologie innovative che si rivelano di grande utilità nei casi di lesioni importanti. Consentono, infatti, di creare e sostenere un ambiente ottimale per l’attività cellulare, necessaria per la riparazione dei tessuti che, nelle lesioni profonde, sono molto compromessi.
Accelerano, infatti, i processi di ricostruzione e di cicatrizzazione e velocizzano notevolmente i tempi di guarigione evitando ulteriori complicanze. Questi tessuti si possono innestare in sala operatoria e hanno costi ancora sostenuti. Il loro utilizzo sarà dunque valutato per i casi opportuni.
Lei è anche il Coordinatore di AIUC Calabria, l’Associazione Italiana Ulcere Cutanee. Quali le attività organizzate in Calabria?
L’associazione ha l’obiettivo di creare la cultura della diagnosi e cura delle lesioni cutanee in Italia, informando i pazienti e sensibilizzando i medici su un problema di salute che spesso viene sottostimato e poco considerato e che ha un impatto socio-economico elevato. Per questo, noi abbiamo attivato molti corsi di aggiornamento e campagne di informazione sulla cura delle lesioni e, poiché anche a livello accademico c’è bisogno di offrire una formazione adeguata, grazie alla sensibilità del Prof. Stefano De Franciscis, Direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare presso l’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, sono stati attivati dal 2009, con enorme successo, Master di 1° e 2° livello per la “Gestione integrata del paziente con lesioni cutanee croniche”, dove io e il mio gruppo ristretto di colleghi ci onoriamo di far parte del corpo docenti.