Attacchi cardiaci: meditare li tiene lontani

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La meditazione trascendentale, la tecnica di rilassamento resa famosa negli anni Sessanta dai Beatles, puo’ ridurre la frequenza degli attacchi cardiaci di circa la meta’.

La pratica che consiste nella ripetizione continua per una ventina di minuti, due volte al giorno, di una parola o di una frase (mantra), sembrerebbe ridurre la pressione sanguigna, il colesterolo e l’ispessimento delle coronarie. ”Si tratta di uno studio agli inizi – ha spiegato Norma Roenthal del National Institute of Mental Health – ma per ora i risultati sono incoraggianti. Se la meditazione trascendentale dovesse confermarsi un metodo per prevenire attacchi di cuore, potrebbe diventare un affare anche da miliardi di dollari”. Questa tecnica alternativa funzionerebbe soprattutto perche’ aiuta a controllare lo stress, uno dei piu’ importanti fattori di rischio nelle malattie cardiache. I ricercatori del Medical College of Wisconsin hanno seguito per 9 anni l’andamento delle condizioni di salute di 201 pazienti, fra uomini e donne, con un’eta’ media di 59 anni, che soffrivano di restringimento delle arterie.

Quelli che praticavano regolarmente la meditazione trascendentale avevano ridotto del 47 per cento la probabilita’ di avere un attacco di cuore, rispetto a quelli a cui era stata prescritta una cura tradizionale. ”Lo studio si basa su precedenti ricerche che hanno mostrato che un programma di meditazione trascendentale puo’ ridurre l’alta pressione, il colesterolo, l’arteriosclerosi e portare a un minor tasso di decessi, attacchi cardiaci e ictus”, ha spiegato Robert Schneider, co-autore dello studio. I ricercatori, tuttavia, specificano che la meditazione trascendentale dovrebbe essere usata come complemento agli usuali trattamenti farmacologici e non come alternativa. Lo studio completo comparira’ prossimamente sulla rivista Archives of Internal Medecine.

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