Cancro al colon: la prevenzione assumendo acido folico è parte di uno studio studio
I risultati dello studio si aggiungono alle diverse evidenze scientifiche raccolte recentemente sui benefici del consumo di folato
L’assunzione di alti livelli di folato – o acido folico, che si trova naturalmente in molti cibi – può ridurre il rischio di tumore del colon-retto: è quanto afferma un articolo apparso sulla rivistaGastroenterology, organo ufficiale dell’American Gastroenterological Association (AGA) Institute.
“Ciò che abbiamo trovato è che tutte le forme di folato e tutte le fonti alimentari di questa vitamina sono associate a un minor rischio di carcinoma colorettale”, ha sottolineato Victoria Stevens, membro dell’American Cancer Society e primo autore dello studio. “La correlazione più forte è stata trovata con l’introito totale di folati, che quindi rappresenta la migliore misura per definire l’esposizione a questo nutriente poiché comprende tutte le sue possibili forme, da quelle che si trovano nei cibi naturali a quelle degli alimenti addizionati fino alle formulazioni in compresse per la supplementazione dietetica”.
Il gruppo di ricerca ha analizzato l’associazione tra introito di folato e tumore del colon retto in 99.523 soggetti arruolati nell’ambito del Cancer Prevention Study II Nutrition Cohort; di questi, 1023 hanno ricevuto una diagnosi di tumore tra il 1999 e il 2007. Nel primo periodo di follow-up, dal 1999 al 2001, non è stato rilevato né un rischio più alto né più basso, mentre è stato riscontrata una proporzionalità inversa tra introito e rischio statisticamente significativa per il periodo 2001-2007.
I risultati dello studio si aggiungono alle diverse evidenze scientifiche raccolte recentemente sulla riduzione dell’incidenza del tumore del colon-retto indotta dal consumo di folato. Una differenza importante è che i precedenti studi hanno valutato separatamente il folato naturale da quello assunto con la supplementazione dietetica, mentre in questo caso si è badato solo alla forma chimica.
Sembrano così fugati i dubbi sollevati recentemente sulla possibilità di un effetto negativo dell’elevato consumo di alimenti addizionati con acido folico che si registra nei paesi occidentali e in particolare negli Stati Uniti.