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Perdere troppe ore di sonno provoca danni alla memoria ed alla capacita’ di apprendimento. La novita’ e’ emersa a Firenze, nell’ambito del congresso mondiale Ibro sulle neuroscienze.

Oggi Peter Meerlo, dell’Universita’ di Groningen (Paesi Bassi) ha presentato una recente scoperta su come la privazione da sonno colpisce l’apprendimento e la memoria spaziali nel tempo. La perdita di sonno colpisce sopratutto una zona del cervello chiamata ippocampo, che e’ particolarmente importante per la memorizzazione di luoghi e posizioni. “Adattare costantemente i ricordi alle mutevoli condizioni e’ essenziale per gestire le variazioni regolari di un ambiente, come ad esempio il tragitto da un nuovo posto di lavoro a casa”, ha spiegato il dottor Meerlo.

Il team ha stabilito che il cervello puo’ temporaneamente compensare gli effetti da perdita del sonno modificando i meccanismi di apprendimento alternativi in altre aree. Il gruppo di ricerca dell’Universita’ di Gronigen ha addestrato gruppi di topi in attivita’ spaziali utilizzando stimoli ambientali; in labirinti per valutare la formazione della memoria e nella flessibilita’.Dopo l’allenamento quotidiano i topi sono stati privati del sonno per cinque ore – una fase ritenuta critica per il consolidamento della memoria. Inizialmente i ricercatori non hanno osservato alcun effetto evidente causato dalla perdita di sonno. Ma dopo qualche tempo, soprattutto durante il cambiamento dell’allenamento, la performance dei topi e’ diminuita in modo significativo.”I nostri risultati confermano che la privazione del sonno colpisce l’ippocampo e l’apprendimento spaziale – ha detto Meerlo – ma ancora non capiamo perche’ alcune aree del cervello sono piu’ sensibili alla perdita del sonno rispetto ad altre. Il nostro studio ha dimostrato pero’ che non c’e’ bisogno di perdere troppo sonno per diminuire la memoria. Se avviene nella fase del consolidamento, una perdita di sonno, seppur breve, potrebbe essere sufficiente a causare dei deficit abbastanza seri”.

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