Occhiali ‘bionici’ per ipovedenti o non vedenti: a Oxford in sviluppo prototipo

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maculopatia

Occhiali ‘bionici’ potrebbero essere presto impiegati per aiutare le persone che hanno la vista particolarmente compromessa, in seguito, ad esempio, a una maculopatia degenerativa. E forse potrebbero essere utili anche per coloro che sono totalmente non vedenti.

Ricercatori dell’Universita’ di Oxford stanno infatti sviluppando degli occhiali ‘intelligenti’ che usano piccole telecamere e un computer tascabile che avvisa chi li indossa di avere di fronte oggetti e persone. Questa nuova tecnologia potrebbe rendere piu’ indipendenti le persone che percepiscono solo flebilmente le luci: potrebbero infatti muoversi piu’ agevolmente nella citta’ e potrebbe permettergli di ‘leggere’ i numeri degli autobus o altri numeri visualizzati sul display. Le microtelecamere, montate sulle stanghette degli speciali occhiali, ‘vedono’ le persone o gli oggetti. Le informazioni raccolte da queste telecamere sono inviate a un piccolo computer tascabile, che semplifica l’immagine scomponendola in una serie di punti. Successivamente, i led all’interno delle lenti si illuminano componendo una immagine di puntini luminosi che comunica che c’e’ qualcosa o qualcuno di fronte. Le telecamere, inoltre, potrebbero essere in grado di cogliere, ad esempio, un numero di bus, e poi inviare un messaggio audio a chi indossa gli occhiali, attraverso un auricolare. In questo modo sarebbero utili anche per i non vedenti.

Questi occhiali, leggeri, poco costosi e indistinguibili dagli occhiali normali, potrebbero essere gia’ messi in vendita a partire dal 2014, se passeranno con successo la fase di test. Le persone che soffrono di maculopatia degenerativa, un serio disturbo della vista legato all’eta’, potrebbero essere le maggiori beneficiarie del dispositivo. ”E’ veramente una grande soddisfazione pensare che presto saremo in grado di produrre delle tecnologie cosi’ sofisticate a costi accessibili per tantissime persone”, ha detto Stephen Hicks, dell’Universita’ di Oxford, che ha curato lo sviluppo di questi occhiali ricevendo un finanziamento del Ministero della Salute britannico. Nei prossimi due anni, Hicks e il suo gruppo contano di effettuare il trial definitivo su 120 persone.
AGI – Salute

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