CNR: Studi ad alta quota per meglio capire demenza e depressione

0
cervello

Verificare l’ipotesi secondo cui le variazioni dell’indice di complessita’ linguistica si correlano spesso con patologie quali schizofrenia e depressione, sollevata da studi recenti quali quelli eseguiti dal Centro Extreme sui cosmonauti che hanno effettuato la simulazione del viaggio verso Marte (Progetto Mars 500).

E’ questo lo scopo dello studio sugli effetti dello stress da performance estrema in alta quota su alcune funzioni cerebrali programmato dal Centro Extreme. Collaborano alla ricerca l’Istituto di Fisiologia clinica (Ifc) e l’Istituto di scienze e tecnologie dell’informazione (Isti) del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr), Universita’ e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Le indagini verranno effettuate durante la spedizione degli alpinisti Cristian Balducci e Marco Rusconi, partiti oggi dall’Italia per tentare la salita del monte Cho Oyu in Tibet, la ‘Dea Turchese’, sesta cima piu’ alta del mondo a 8.201 metri sulla catena dell’Himalaya. La salita – la prima per gli italiani – avverra’ per la via Lato Nord e, se le condizioni meteorologiche lo permetteranno, Balducci tentera’ anche la discesa in sci fino al campo base.

”La missione richiede un’ottima preparazione psicofisica, considerato che il freddo e l’alta quota saranno affrontati senza bombole di ossigeno ne’ portatori locali: un notevole sforzo muscolare e di concentrazione – spiega Danilo Menicucci, ricercatore dell’Ifc-Cnr di Pisa -. Le condizioni psicofisiche degli alpinisti sono quindi determinanti per il buon successo della spedizione insieme con il meteo e le condizioni della neve”. Balducci e Rusconi dovranno raggiungere la cima con il minor impatto ambientale possibile, utilizzando pannelli solari per ricaricare batterie di computer e telefoni satellitari e per l’illuminazione al campo base, e riportando a valle i rifiuti. ”Lo studio, iniziato oggi dalla partenza dall’aeroporto di Milano – prosegue Angelo Gemignani, coordinatore dell’indagine, docente all’Universita’ di Pisa e associato all’Ifc-Cnr – prevede una valutazione psicometrica della memoria visuo-spaziale, dell’umore e del sonno, funzioni tipicamente associate al funzionamento dell’ippocampo la cui alterazione puo’ condizionare negativamente la formazione di nuovi neuroni nella stessa area ippocampale. Inoltre, sara’ valutato in modo indiretto il global workspace cerebrale, ovvero il processo dinamico di auto-organizzazione cerebrale che da’ origine alla coscienza. Il linguaggio, in quanto sintesi dell’attivita’ cosciente, rappresenta uno dei criteri per misurare in maniera statistica tale processo: per questo verificheremo i testi prodotti dai due alpinisti nelle varie fasi dell’impresa, cosi’ da caratterizzare il global workspace in relazione alle condizioni ambientali e psicofisiche”. In pratica, attraverso l’uso di semplici test psicologici e giochi di memoria, sara’ possibile rilevare le variazioni delle funzioni cognitive che coinvolgono la memoria visuo-spaziale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *