Fertilità maschile: un uomo su 4 è portatore di una mutazione genetica che potrebbe rappresentare l’ostacolo
Un uomo su 4 nel mondo è portatore di una mutazione genetica che potrebbe ostacolare la fertilità. A scoprire questo difetto genetico è una ricerca internazionale a cui hanno partecipato studiosi provenienti da Usa, Gran Bretagna e Cina. Il “tallone di Achille” è una proteina, Defb126, che riveste come un cappotto gli spermatozoi aiutandoli a raggiungere l’ovulo. Questa molecola protegge, infatti, le cellule seminali maschili quando devono attraversare il muco che ricopre l’apparato genitale femminile. È in questa fase che la “proteina-scudo” mette al riparo il seme dai probabili attacchi del sistema immunitario femminile.
Se il gene è alterato, gli spermatozoi potrebbero non essere protetti abbastanza. “Nel 70% degli uomini non fertili non è possibile spiegare il problema solo sulla base del numero e della qualità degli spermatozoi”, spiega Gary Cherr dell’Università della California. Lo studio è pubblicato su Science Translational Medicine.
I ricercatori spiegano che basta un test del Dna per evidenziare i problemi. I portatori del gene anomalo, infatti, non presentano alle normali indagini di laboratorio per la fertilità problemi di motilità spermatica, ma messi a contatto con un gel artificiale che simula la vischiosità del muco genitale femminile risultano meno mobili del normale. Iniettando la proteina dall’esterno, la motilità migliora. Non è ancora chiaro, tuttavia, come una mutazione che può influenzare negativamente la fertilità maschile, incompatibile con i principi dell’evoluzione della specie, sia invece così diffusa. (ASCA)