Idrocolonterapia: messi in dubbio benefici e sospetti su pratica nociva
L’idrocolonterapia, metodo in voga per migliorare il benessere generale dell’organismo grazie alla pulizia del tratto finale dell’apparato digerente, potrebbe essere nociva: lo assicurano i medici dell’Università di Georgetown (Usa), secondo cui non ci sono prove a sostegno dei benefici apportati da questa tecnica. Non solo: la revisione della letteratura scientifica pubblicata sul ‘Journal of Family Practice’ dimostra che l’irrigazione del colon può causare effetti collaterali, che vanno da ‘semplici’ crampi a grave insufficienza renale.
La procedura, che consiste in un lavaggio con acqua e sostanze chimiche attraverso un tubo inserito nel retto, ha origini antiche, ma fu screditata dall’American Medical Association all’inizio del 1900. Negli ultimi anni, però, ha trovato nuovi sostenitori. Eppure, “ci possono essere conseguenze gravi per coloro che si sottopongono a pulizia del colon, soprattutto se in una spa o in casa”, dice l’autore principale dello studio, Ranit Mishori, medico di medicina generale presso la Georgetown University School of Medicine.
Mishori e i suoi colleghi hanno esaminato 20 studi pubblicati sulla tecnica dell’idrocolonterapia negli ultimi dieci anni: i risultati di queste ricerche mostrano scarse evidenze sui benefici, mentre c’è un’abbondanza di studi che sottolineano gli effetti collaterali subiti dai pazienti in seguito all’uso di prodotti per la pulizia del colon, tra cui crampi, gonfiore, nausea, vomito e insufficienza renale. “Alcuni preparati a base di erbe – aggiunge l’esperto – sono stati associati con anemia e tossicità epatica”.
La ‘chiave’ del problema, per gli esperti, è che la pulizia del colon viene offerta sempre più spesso nelle stazioni termali o in cliniche, da medici che si definiscono ‘igienisti del colon’, ma non hanno alcuna formazione specifica. Mishori conclude sottolineando che ci sono modi molto migliori per migliorare il benessere: ad esempio “una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare, sei-otto ore di sonno e check-up regolari dal medico”.