La vera differenza rilevata tra le due vescicole sinaptiche
Utilizzando una tecnica di marcatura a fluorescenza, si è arrivati a individuare una proteina denominata VAMP7 presente a livelli più alti nel pool di deposito che nel pool di riciclo
“Non cambiano i giocatori, ma le regole del gioco ora appaiono completamente diverse”: così ha sintetizzato la propria scoperta su un importante principio del funzionamento dei neuroni Robert Edwards, professore di neuroscienze dell’Università della California a San Francisco (UCSF) e primo autore dell’articolo di resconto apparso sulla rivista Neuron.
Il risultato riguarda in particolare le vescicole sinaptiche, piccole sacche presenti all’interno dei neroni che contengono e che al momento opportuno rilasciano nella giunzione sinaptica i neurotrasmettitori chimici che permettono la trasmissione dell’impulso nervoso.
Le vescicole appaiono suddivise in due differenti pool, il primo denominato “di riciclo” e il secondo “di deposito”. Il primo comprende le vescicole presenti in prossimità della giunzione sinaptica e che sono pronte a rilasciare il neurotrasmettitore quando arriva l’impulso elettrico, per poi essere prontamente riciclate per un successivo riutilizzo.
Il secondo, in cui è compreso l’80 per cento di tutte le vescicole del neurone, è costituito da vescicole che si mantengono più lontane dalla giunzione sinaptica e che non rispondono all’impulso elettrico.
Il mistero era finora legato al fatto che al microscopio tutte le vescicole appaiono identiche tra loro: non esiste cioè una distinzione strutturale tra i due pool, o almeno così si credeva. In quest’ultimo lavoro, Edwards e colleghi hanno mostrato che i due diversi gruppi di vescicole contengono differenti proteine e che queste differenze sono determinanti per la loro funzionalità.
Utilizzando una tecnica di marcatura a fluorescenza, si è arrivati a individuare una proteina denominata VAMP7 presente a livelli più alti nel pool di deposito che nel pool di riciclo, che peraltro contiene maggiori quantità di altre proteine sinaptiche.
“La nostra ricerca ha portato a una nuova e più profonda comprensione dei processi molecolari che si svolgono all’interno del neurone, in particolare per quanto concerne le vescicole sinaptiche”, ha commentato Edwards. “Tutto questo potrebbe avere importanti ricadute per lo studio di numerose patologie neurologiche”.