I vantaggi della terapia robotica abbinata alla terapia tradizionale nel recupero dei pazienti colpiti da ictus

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Grazie a uno studio dell’IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma sono stati verificati i vantaggi che una terapia con ausili robotici, abbinata alla fisioterapia tradizionale, puo’ portare nel recupero della deambulazione nei pazienti con ictus in fase subacuta.

Lo studio e’ stato pubblicato nei giorni scorsi sull’autorevole rivista internazionale di neuroriabilitazione Neurorehabilitation Neural Repair. A tutt’oggi l’efficacia dei trattamenti robotici non e’ stata dimostrata in modo definitivo. Gli esperti della Fondazione hanno valutato in particolare il ricorso a un ausilio denominato “Gait Trainer”, apparecchio che simula le fasi del cammino, sostiene i pazienti secondo le loro abilita’ e controlla il centro di massa in direzione orizzontale e verticale. Per far cio’ sono stati esaminati 48 pazienti reduci da ictus e non in grado di deambulare autonomamente. I soggetti studiati sono stati divisi in due gruppi in base alla maggiore o minore compromissione motoria a livello dell’arto inferiore; ogni gruppo e’ stato successivamente randomizzato in due ulteriori gruppi, per valutare gli effetti della terapia robotica unita alla fisioterapia convenzionale rispetto alla sola terapia tradizionale. Lo studio e’ stato condotto dal dott. Giovanni Morone nel Laboratorio Clinico di Neuroriabilitazione Sperimentale e l’Unita’ Operativa F dell’Istituto. Alla dimissione, circa l’80% dei pazienti gravi che aveva effettuato riabilitazione robotica aveva recuperato il cammino autonomo contro il 20% di quelli che avevano fatto solo la terapia convenzionale. Al contrario, tra i pazienti meno gravi non si e’ riscontrata nessuna differenza significativa con la terapia convenzionale.

Questo risultato ha evidenziato che la terapia robotica con questo strumento riabilitativo rappresenta effettivamente un valore aggiunto per il recupero della deambulazione ma solo nei pazienti con piu’ grave deficit. Tale risultato e’ verosimilmente legato al fatto che in questi pazienti il “Gait Trainer” fornisce una maggiore quantita’ di stimolazioni per la stazione eretta e per la deambulazione, non altrimenti ottenibili con il trattamento convenzionale. “In base ai risultati ottenuti si e’ chiarito che il trattamento robotico deve essere riservato essenzialmente a tale tipologia di pazienti”, sottolinea Morone. “Ne deriva che l’approccio multidisciplinare ai pazienti con ictus si dovrebbe arricchire anche di tali nuovi dispositivi, specie nei centri che trattano i pazienti piu’ gravi”.

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