Leucemie: farmaci in grado di eliminare cellule portatrici di mutazioni ‘maligne’.
Un team internazionale di ricercatori ha individuato un gruppo di mutazioni a carico dei linfociti T della leucemia linfoblastica acuta (T-ALL), e ha mostrato che alcuni farmaci, gia’ in uso per il trattamento clinico di altre malattie, sono in grado di eliminare le cellule che trasportano queste mutazioni. I risultati, pubblicati dala rivista Nature Genetics, potranno stimolare lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici contro la leucemia. Lo studio e’ stato condotto da Joao T. Barata dell’Istituto di Medicina Molecolare di Lisbona, Portogallo, in collaborazione con centri di ricerca di Brasile, Stati Uniti e America. Si tratta di uno studio con un potenzialmente enorme impatto clinico, e che e’ stato compiuto in parte utilizzando campioni di sangue di pazienti affetti da leucemia pediatrica. La T-ALL colpisce infatti soprattutto i bambini: questa patologia e’ un cancro del sangue che comporta una crescita incontrollata del numero di linfociti T (globuli bianchi del sistema immunitario). La malattia puo’ essere scatenata da diverse mutazioni in quei geni coinvolti nella proliferazione e differenziazione delle cellule T.
L’identificazione e lo studio delle mutazioni trovate nei pazienti affetti da leucemia e’ particolarmente importante per aiutare a sviluppare terapie piu’ efficaci e precise.
I ricercatori hanno ora individuato un gruppo di mutazioni che colpiscono il 9 per cento dei pazienti con T-ALL e che potrebbero essere all’origine della malattia. Gli scienziati hanno inoltre mostrato che alcuni farmaci sono in grado di eliminare l’effetto di queste mutazioni. Il nuovo studio ha fatto emergere che le mutazioni avvengono a carico del gene che codifica per una proteina localizzata sulla superficie delle cellule T, il recettore dell’interleuchina-7 (IL7R). Questa proteina ha contatti sia con l’esterno e l’interno delle cellule, agendo come ponte per trasferire le informazioni chimiche dall’esterno verso l’interno della cellula. Il trasferimento delle informazioni avviene mediante il legame fra una proteina (l’interleuchina-7) e il recettore, che innesca una cascata di reazioni cellulari essenziali per il corretto sviluppo e la proliferazione delle cellule-T. Per contrastare i tumori che presentano mutazioni del gene IL7R, il team di ricercatori ha studiato alcuni farmaci che agiscono in diverse fasi di questa cascata di reazioni cellulari scoprendo che questi farmaci – che sono gia’ in fase di sperimentazione per il trattamento di alcune malattie come l’artrite reumatoide – possono fermare la proliferazione cellulare indotta nelle cellule mutate e promuovere la loro eliminazione.