Tumori ereditari: insorgenza in età sempre più precoce tra le donne

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Nelle donne, l’insorgenza dei tumori ereditari tende a essere sempre piu’ precoce nelle nuove generazioni. Uno studio appena pubblicato sul Cancer, organo della American Cancer Society, dimostra che le donne che sviluppano alcuni tumori ereditari tendono a svilupparli prima delle donne della generazione precedente.

Gli autori dello studio sottolineano dunque l’importanza di anticipare il monitoraggio per diagnosi di cancro in modo da determinare meglio le attivita’ di consulenza, screening e cura. E’ noto che le donne che hanno mutazioni nei geni Brca hanno un alto rischio di sviluppare tumore al seno e tumori ovarici in giovane eta’. Poiche’ mutazioni di questo tipo sono spesso ereditate, alcuni ricercatori dell’Universita’ del Texas, si sono chiesti se una donna con mutazione nei geni Brca della generazione successiva tendera’ a sviluppare il cancro prima dei propri genitori.

Jennifer Litton, dell’Anderson Cancer Center di Houston (University del Texas), e i suoi collaboratori hanno esaminato le tendenze della diagnosi di cancro fra diverse generazioni nelle famiglie con una storia di Brca-correlati al tumore. Su 132 donne coinvolte nello studio, tutte con cancro al seno e con mutazioni del gene BRCA, 106 avevano un membro della famiglia nella generazione precedente cui era stato diagnosticato un cancro al BRCA-correlati (sia al seno o di cancro alle ovaie). Nel valutare le differenze di eta’ tra generazioni in ogni famiglia, i ricercatori hanno scoperto che l’eta’ media della diagnosi di tumore nella seconda generazione era di 42 anni contro i 48 anni di prima generazione. Una successiva analisi piu’ inclusiva del gruppo di studio ha rivelato che l’attesa di insorgenza del cancro e’ diminuita di 7,9 anni tra la prima generazione alla seconda.
Il National Comprehensive Cancer Network suggerisce pertanto di iniziare lo screening per il cancro al seno ereditario all’eta’ di 25 anni, o comunque da cinque a dieci anni prima dell’eta’ delle prime diagnosi in una famiglia. “La nostra ricerca ci dice che dobbiamo continuare a effettuare proiezioni e screening almeno dieci anni prima di quanto abbiamo fatto sinora”, ha detto Litton .

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