La peste nera: ricostruito l’intero genoma

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L’impresa è stata possibile grazie a un un nuovo approccio metodologico per integrare le lacune e i difetti che interessano i frammenti di antico DNA degradato

L’intero genoma della peste nera che imperversò in Europa a metà del XIV secolo è stato sequenziato da un gruppo di ricercatori della McMaster University a Hamilton, in Canada, e dell’Università di Tubinga in Germania.Questa è la prima volta che gli scienziati sono stati in grado di ricostruire l’intero genoma di un agente patogeno antico, un’impresa riuscita grazie a un un nuovo approccio metodologico – recentemente messo a punto e descritto dallo stesso gruppo di lavoro – per integrare le lacune e i difetti che interessano i frammenti di DNA degradato recuperabili da antichi reperti.

In questo modo i ricercatori – che firmano un articolo pubblicato su Nature – sono riusciti a dimostrare che la peste che fra il il 1347 e il 1351 sterminò oltre 50 milioni di europei è imputabile a una specifica variante del batterio Yersinia pestis, di cui esiste ancor oggi una discendenza diretta che risulta letale per circa 2000 persone ogni anno.

La messa a punto di metodologie via via più sensibili e sofisticate ha permesso di fare passi enormi nell’ambito della paleopatologia: ancora nel 2003 era stato messo in dubbio che la peste del XIV secolo fose effettivamente tale, dato che in resti di presunte vittime di quella epidemia rinvenute in Francia e non erano state trovate tracce di Y. pestis e del suo DNA. “Utilizzando la stessa metodologia, ora dovrebbe essere possibile studiare il genoma di tutti i tipi di agenti patogeni storici”, ha commentato Johannes Krause, uno dei coordinatori della ricerca. “Questo ci permetterà di avere una cognizione diretta dell’evoluzione dei patogeni umani e delle pandemie storiche.”

“Abbiamo scoperto che in 660 anni di evoluzione di questo un agente patogeno, ci sono stati relativamente pochi cambiamenti nel genoma dell’organismo antico, ma questi cambiamenti, per quanto piccoli, possono aiutarci a chiarire i cambiamenti di virulenza in questo batterio che ha devastato l’Europa “, spiega Hendrik Poinar, il secondo coordinatore dello studio. “Il prossimo passo è quello di determinare perché era così mortale.”

Lo studio è stato condotto prelevando campioni dalla polpa dentale dei resti di vittime della peste sepolte nelle antiche fosse comuni a East Smithfield, a Londra.

Successivamente i ricercatori hanno confrontato i dati ottenuti con quelli disponibili su altri ceppi moderni e antichi, in modo da calcolare l’età in cui si è sviluppato quel ceppo, scoprendo così che la sua prima manifestazione deve essere avvenuta fra il XII e il XIII secolo.

Ne segue, osservano i ricercatori, che la peste di Gistiniano del VI secolo, che sconvolse l’Impero Romano d’Oriente, non può essere imputata a Yersinia pestis, o quanto meno al ceppo che in epoche successive colpì l’Europa. (gg)

Le date della peste del XIV secolo

1346 Inizio della peste fra i tartari che assediano Caffa, in Crimea.

1347 A ottobre si sviluppa l’epidemia a Messina, portata da una nave genovese proveniente dalla Criema

1348 A gennaio la peste si manifesta a Venezia e a Genova

1348 Fra giugno e agosto la peste si diffonde in Inghilterra, per raggiungere quindi la Norvegia

1402-3 La peste raggiunge l’Islanda

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