Innovazione nel trattamento del dolore cronico severo

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Clinici da tutta Italia riuniti per una due giorni di approfondimento sul trattamento del dolore cronico

Firenze, 10 Novembre 2011 – Quasi 200 i medici, tra geriatri ed internisti, che parteciperanno al convegno sul dolore, della durata di 2 giorni, che si apre domani a Firenze, presso il Teatro Piccolo. Verranno approfonditi gli aspetti relativi all’attuale gestione e trattamento del dolore cronico in Italia nel paziente geriatrico ed internistico, e saranno presentate le caratteristiche farmacologiche e cliniche di Tapentadolo (Palexia®), la prima vera innovazione farmacologica, dopo 25 anni, in ambito di terapia del dolore. Il farmaco promette di superare gli attuali limiti della terapia del dolore, come spiega la farmacologa Paola Sacerdote, Professore presso il Dipartimento di Farmacologia Chemioterapia e Tossicologia Medica Università degli Studi di Milano: “Tapentadolo è un farmaco innovativo perché in un’unica molecola possiede due meccanismi farmacologici sinergici (MOR-NRI) che collaborano per raggiungere un ottimo controllo di molti tipi di dolore a fronte di effetti collaterali limitati”. “Tapentadolo è una singola molecola – non una associazione – che agisce contemporaneamente sul sistema oppioide e sul quello noradrenergico. Profilo chimico ideale: non ha metaboliti attivi, va a glucuronazione diretta, non ha interazioni significative con il sistema del citocromo.

Insomma, si annuncia come una possibile soluzione per tutti quei dolori che divenuti cronici, racchiudono una componente neuropatica.
Giovanni Gambassi, Professore Associato di Medicina Interna e Geriatria presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma, ha sottolineato che I dati degli studi oggi disponibili dimostrano una spiccata attività analgesica di tapentadolo (come quella di un oppioide) nonché la capacità di controllare entrambe le componenti del dolore cronico (nocicettiva e neuropatica); inoltre vi è un netto miglioramento del profilo di tollerabilità e sicurezza con ridotti effetti collaterali  e minimo rischio d’interazioni farmacologiche”. Carlo Nozzoli, Direttore Struttura Complessa di Medicina Interna e Urgenza Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze, ha dichiarato Il dolore cronico è una patologia di frequente riscontro nei reparti internistici, prevalentemente legata agli anziani nelle patologie osteoartrosiche, infatti, da parte della medicina interna c’è una particolare attenzione per gli aspetti che riguardano l’attuazione della Legge 38/2010. Come Fadoi stiamo realizzando numerose iniziative sul dolore dedicate al paziente pluripatologico”.

Proprio sulla Legge 38/2010 ha concluso il geriatra Massimo Fini, Direttore Scientifico IRCCS San Raffaele di Roma: “Questa Legge è una rivoluzione non solo metodologica ma anche culturale: recependo le direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che, evidenziano come l’utilizzo di farmaci oppiodi (ovviamente utilizzati in maniera congrua) sia indice di civiltà sanitaria, la Legge ha reso questa categoria di farmaci più prontamente disponibile soprattutto per le popolazioni maggiormente fragili quali gli anziani.”

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