Mini-ictus riducono le aspettative di vita fino al 20 percento

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Ictus

Un ‘mini-ictus’, un attacco ischemico transitorio (TIA) puo’ abbassare l’aspettativa di vita del 20 per cento, secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Stroke.

L’analisi statistica e’ il primo tentativo di quantificare complessivamente l’impatto della diagnosi di TIA sulla speranza di vita. “La gente colpita da un TIA avra’ un’alta probabilita’ di subire un ictus precoce e un crescente pericolo di incorrere in problemi futuri corollari”, ha detto Melina Gattellari, docente presso la Scuola di Salute e Medicina Pubblica dell’Universita’ di New South Wales, a Sydney in Australia. “I nostri risultati – ha aggiunto – suggeriscono che i pazienti e i medici devono stare attenti a regolare lo stile di vita e i fattori a rischio per anni dopo un attacco ischemico transitorio”. I ricercatori hanno analizzato 22.157 adulti ricoverati in ospedale per un TIA da luglio 2000 a giugno 2007, e ne hanno controllato le cartelle clin iche per nove anni.

Hanno raccolto i dati dei Registri di morte per l’area fino a giugno 2009 e i tassi di mortalita’ rispetto alla popolazione generale. Eta’ media era 78 anni per i pazienti di sesso femminile e 73 per i pazienti di sesso maschile, 23,9 per cento aveva meno di 65 e 19,4 per cento erano di eta’ superiore agli 85. A un anno dopo il ricovero, il 91,5 per cento dei pazienti con TIA erano ancora in vita, rispetto al 95 per cento di sopravvivenza atteso nella popolazione generale. A cinque anni, la sopravvivenza dei pazienti TIA era del 13,2 per cento inferiore alle previsioni: il 67,2 per cento era ancora in vita, contro una sopravvivenza attesa del 77,4 per cento. Alla fine dello studio, con i suoi nove anni di marchio, la sopravvivenza dei pazienti TIA e’ stata del 20 per cento inferiore al previsto. L’effetto del TIA sui pazienti di eta’ inferiore ai 50 anni e’ minimo, ma ha ridotto significativamente l’aspettativa di vita nelle persone di eta’ superiore ai 65 anni. La ricerca ha previsto un focus anche sull’incidenza degli altri rischi per la salute rispetto alla popolazione comune: l’insufficienza cardiaca e’ risultata associata ad un rischio di morire 3,3 volte maggiore; la fibrillazione atriale al doppio pericolo di decesso.

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