Come l’aglio si ritrova ad essere alleato del cuore

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Un composto presente nel bulbo dell’aglio potrebbe aiutare chi è colpito da infarto o deve subire un intervento chirurgico a subire meno danni al cuore.

Lo hanno stabilito i ricercatori della Emory University School di Atlanta (Usa) che hanno scoperto che usando il trisolfuro di diallile, componente solforosa dell’aglio, è possibile indurre la produzione di idrogeno solforato, una gas che in piccole concentrazioni fa arrivare il sangue al tessuto e scongiura la necrosi, la morte dei tessuti. Nei topi trattati con la sostanza i tessuti danneggiati sono stati meno estesi di due terzi rispetto a quelli dei topi non medicati.

L’ idrogeno solforato, che è tossico ad alte concentrazioni, può essere somministrato per via orale, come hanno dimostrato i ricercatori durante la sessione scientifica dell’American Heart Association.

I benefici dell’aglio sulla pressione alta sono noti. Meno che consumando aglio, ma anche cipolle e porri, le donne sono più protette dall’osteoartrosi all’anca. Lo scrivono in un altro studio di due centri universitari britannici sulla rivista BMC Musculoskeletal Disorders. Merito ancora una volta del solfuro di allile che limita la quantità di enzimi che danneggiano la cartilagine. Per Frances Williams, uno degli autori della ricerca, questi risultati “potrebbero indicare la via verso futuri trattamenti e per la prevenzione dell’osteoartrosi all’anca”, malattia che colpisce in prevalenza la popolazione anziana, con alti costi sociali e sanitari. Il solfuro di allile è l’elemento che conferisce il particolare odore all’aglio e che volatilizzato per aver sbucciato le cipolle irrita e fa lacrimare gli occhi.

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