Odon Device in sala parto, per ridurre i parti cesarei

Rivoluzione in sala parto: si chiama ”Odon device” e deve il nome al suo inventore, un meccanico che ne ebbe l’intuizione studiando un metodo per estrarre i tappi dalle bottiglie vuote.

Eseguiti studi di simulazione su manichini con ottimi risultati, lo strumento e’ gia’ in uso in un ospedale di Buenos Aires. Da Febbraio/Marzo 2012 partiranno in Italia, in collaborazione con l’Oms, i primi studi di validazione clinica e di tutte le possibili applicazioni. Accolto favorevolmente dalla classe medica e dalla popolazione femminile, si stima che l’Odon device, presentato oggi durante il Congresso Mondiale sulla Salute Materna e Neonatale, possa ridurre del 5-6% il numero dei tagli cesarei, ancora elevatissimi in Italia con percentuali del 35-40% fino a picchi del 60% in Campania.
”Finalmente una importante novita’ in campo ostetrico-ginecologico – dichiara Gian Carlo Di Renzo, direttore della Clinica di Ostetricia e Ginecologia dell’Universita’ di Perugia – che potra’ segnare il passaggio da una medicina difensivista e insicura, attuata da ostetrici che ricorrono al taglio cesareo in presenza di complicazioni o situazioni di emergenza in travaglio, specie in caso di distocia ora risolvibili con l’applicazione di forcipe e ventosa ostetrica, a parti che nel 5-6% potranno essere assistiti con una metodica assolutamente non invasiva per il bambino e senza danni anche per la donna”.(ASCA)