Potenziare il Pap-test abbinandolo al test dell’HPV DNA per una migliore prevenzione

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Potenziare il Pap-test con la somministrazione dell’Hpv Dna Test per migliorare la prevenzione del cancro al collo dell’utero, la cui principale causa risiede nell’Hpv, il Papilloma virus umano (Human papilloma virus).

In questo modo, spiegano i ricercatori, rispetto al solo uso del Pap-test si riescono a scovare ulteriori 30 casi di cancro e 79 casi di pre-cancro ogni 100.000 donne, rilevando un maggior numero di masse pretumorali che possono essere trattate precocemente. I dati arrivano da uno studio condotto tra il 1999 e il 2002 su più di 30 mila donne olandesi, i cui risultati sono stati pubblicati oggi su Lancet Oncology.

Attualmente, spiegano i ricercatori, l’Hpv Dna Test viene eseguito solo nei casi più «a rischio», quando il prelievo citologico effettuato dal Pap-test dà risultati dubbi.

Nello studio olandese le donne sono state divise in due gruppi: a uno dei due è stato fatto eseguire solo il Pap-test, all’altro il Pap-test in abbinamento all’Hpv Dna Test. Dall’incrocio dei dati è emerso che, grazie all’Hpv Dna Test, sono stati rilevati 79 formazioni precancerose e 30 casi di tumore in più ogni 100.000 donne rispetto al tradizionale metodo di screening basato sul solo Pap-test.

In un editoriale di accompagnamento all’articolo Hormuzd Katki e Nicolas Wentzensen del National Cancer Institute statunitense spiegano che i risultati «danno prove schiaccianti dei vantaggi dell’inclusione dell’Hpv Dna Test nei programmi di screening». (ASCA)

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