Brachiterapia efficace contro cancro alla prostata

La brachiterapia e’ solitamente considerata come una strategia meno efficace nei confronti dei pazienti affetti da cancro ad alto rischio di mortalita’, ma un nuovo studio condotto da un team di oncologi del Kimmel Cancer Center di Jefferson sembra suggerire il contrario.

“Lo studio contraddice le politiche tradizionali di utilizzo delle tecniche brachiterapiche, suggerendo invece che ci puo’ essere un miglioramento della sopravvivenza al cancro alla prostata per pazienti ad alto rischio”, ha detto Timothy Showalter, docente presso il Dipartimento di Radiation Oncology del Thomas Jefferson University Hospital e coautore della ricerca. “Anche se studi come questo non possono certo ritenersi come una prova della superiorita’ della brachiterapia, il nostro rapporto – a proseguito – suggerisce comunque che essa non e’ meno efficace dell EBRT e che dovrebbe essere considerata, perlomeno per alcuni uomini ad alto rischio di cancro alla prostata, come un intervento preferenziale”. I ricercatori americani hanno identificato 12.745 pazienti dal database ‘Surveillance, Epidemiology and End Results’ diagnosticati nel periodo 1988-2002 con un alto grado di tumore alla prostata e trattati con brachiterapia (7,1 per cento), solo con EBRT (73,5 per cento) o con brachiterapia piu’ EBRT (19,1 per cento). Il team ha utilizzato modelli multivariati per esaminare le caratteristiche del paziente e del tumore, associandole alle probabilita’ di trattamento diversificate per modalita’ di radiazioni sullo specifico cancro alla prostata. Il trattamento con la sola brachiterapia o in combinazione EBRT, si e’ rivelato associato a una significativa riduzione nel cancro alla prostata. “Oggi, per la maggior parte di queste patologie, la brachiterapia non viene utilizzata e nemmeno consigliata”, ha detto Shen. “Questi dati dimostrano invece che le strategie di intervento dovrebbero essere urgentemente riviste”, ha concluso .