Farmaci: Farmindustria, norma su prescrizione generici cancella settore
La Giunta di Farmindustria, riunita oggi a Roma, denuncia con forza ”l’effetto devastante sulle imprese farmaceutiche del Paese, che derivera’ dalla norma inserita nel decreto liberalizzazioni che di fatto – deviando la quasi totalita’ delle prescrizioni mediche sui soli generici – cancella ex lege uno dei settori piu’ hi tech della nostra economia”. E’ quanto si legge in una nota di Farmindustria.
La misura, secondo le ultime ipotesi circolanti, ”risulterebbe di fatto costringere il medico ad indicare e il farmacista a dispensare solo farmaci generici, innescando un’inaccettabile distorsione della concorrenza a danno del prodotto con marchio. Una decisione che causera’ il trasferimento delle produzioni – oggi realizzate in un sistema che conta 165 stabilimenti produttivi – dall’Italia ad altri Paesi con la conseguente chiusura di questi impianti. E proprio ora che le imprese industriali farmaceutiche potrebbero rappresentare parte della soluzione ai problemi del Paese, perche’ motore di crescita. Le conseguenze saranno gravissime per l’occupazione di 65.000 dipendenti diretti – per il 90% laureati o diplomati – e per i 64.000 che lavorano in un indotto di eccellenza; per l’export, pari al 60% della produzione e per gli investimenti annui pari a 2,4 miliardi in produzione e ricerca”. Le liberalizzazioni ”si fondano sulla trasparenza e puntano giustamente ad accrescere la competizione per migliorare l’efficienza del sistema a vantaggio dei cittadini.
Un obiettivo assolutamente condivisibile, che va correttamente perseguito attraverso una maggiore informazione del paziente. Questo provvedimento realizza invece trasferimenti coatti di quote di mercato a danno di imprese che da anni investono sul territorio in innovazione, ricerca e produzione. E cio’ e’ inaccettabile. Tanto piu’ che non porta alcun vantaggio per lo Stato, che sostiene gia’ oggi il solo costo del farmaco a prezzo piu’ basso, ne’ per il cittadino che puo’ scegliere quest’ultimo su segnalazione obbligatoria del farmacista, in base alla normativa vigente.
In un sistema peraltro in cui i prezzi dei farmaci sono i piu’ bassi in Europa, come riconosciuto anche dal Parlamento europeo, e l’accesso all’innovazione e’ da tempo fortemente penalizzato”.
Per queste ragioni Farmindustria, ”nel convocare un’Assemblea straordinaria, si appella al Parlamento e al Governo, in particolare al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, perche’ rinuncino al provvedimento – nell’interesse delle imprese, dei lavoratori e del Paese – per evitare vie senza ritorno sul tessuto industriale italiano. Non vogliamo in definitiva privilegi di alcuna sorta, ma non e’ nemmeno accettabile alcuna forma di discriminazione”.(ASCA)