Fumo: il declino cognitivo accelerato di dieci anni nei soggetti tabagisti
Non solo la pelle, anche la materia grigia finisce per invecchaire una sigaretta dopo l’altra. Secondo uno studio dello University College di Londra gli uomini che fumano hanno un cervello 10 anni più vecchio di un non fumatore. Per le donne questa legge non sembrerebbe valere o non è significativa: un mistero forse soltanto nei dati. Lo studio, pubblicato su Archives of General Psichiatry, è stato condotto su un campione di circa 8mila persona con un’età media di 56 anni e mette in evidenza un altro dato importante: è molto meglio smettere di fumare da giovani. In questi caso il declino cognitivo è meno accentuato, mentre se lo stop al fumo avviene troppo tardi nell’arco della vita, i segnali di un invecchiamento precoce delle facoltà mentali permangono anche se si è smesso di fumare dieci anni prima del monitoraggio.
Perché gli uomini e non le donne? È questa la domanda che si stanno ponendo adesso i ricercatori. È vero che le statistiche riportano un maggior consumo di tabacco da parte degli uomini, ma questa differenza si sta velocemente assottigliando, con molte, troppe, fumatrici donne. Una percentuale in forte aumento, dicono gli esperti, preoccupati per la crescita della “quota rosa” tra i tabagisti.