Infertilità maschile, quando la causa risale a infezioni batteriche
Le infezioni batteriche sono sempre piu’ causa di problemi di infertilita’ maschile. Spesso senza sintomi, vengono scoperte solamente in occasione di un desiderio di paternita’ che stenta a concretizzarsi. “Sono sempre piu’ i casi di uomini con problemi di infertilita’ dettati da infezioni”, spiega Manuel Pensis, referente del laboratorio di andrologia di ProCrea, centro di Medicina della Riproduzione di Lugano (Svizzera). “In particolare, registriamo un aumento di pazienti con HPV, E.coli e Clamidia: infezioni che sono asintomatiche, ma che possono provocare infertilita’ o comunque danneggiare la qualita’ del liquido spermatico”. Le capacita’ riproduttive nell’uomo sono in calo: negli ultimi due decenni e’ stata riscontrata un diminuzione della quantita’ media degli spermatozoi prodotti con anche un significativo calo della motilita’. Continua Pensis: “Quantita’ e motilita’ sono anche tra i due indicatori piu’ importanti che possono dare delle informazioni utili sulle capacita’ riproduttive in un uomo. Andando a danneggiarne una, oppure entrambe, ci troviamo davanti a una condizione di infertilita’ maschile”. Decisamente in aumento sono i casi di uomini nei quali e’ stato diagnosticato il papillomavirus senza che gli stessi ne fossero a conoscenza.
“Oltre al rischio di provocare il cancro alla propria partner, l’HPV nel liquido seminale puo’ da un lato diminuire la fertilita’: sull’apparato riproduttivo maschile questo virus puo’ provocare l’astenozoospermia, ovvero ridotta o assente motilita’ degli spermatozoi che e’ una frequente causa di infertilita’ nell’uomo”. Prosegue il responsabile del laboratorio: “Per quanto molto diffuso, il batterio E.coli rappresenta a sua volta un rischio per la fertilita’ dell’uomo: se arriva all’apparato genitale, puo’ influire sulla qualita’ del liquido spermatico, quindi influire sul grado di fertilita’”. Anche la clamidia e’ una infezione asintomatica che, se non curata, puo’ portare all’infertilita’ nell’uomo. Riscontrata in misura minore “rappresenta pero’ sempre un elemento che influisce negativamente sulle capacita’ fertili di un uomo”, osserva Pensis. Conclude Michael Jemec, specialista in Medicina della Riproduzione del centro ProCrea: “Il problema maggiore e’ quello della mancata prevenzione. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ il 30% dei nuovi casi di malattie sessualmente trasmissibili riguarda persone al di sotto dei 25 anni. Occorre puntare sempre piu’ sulla prevenzione: se da una parte registriamo una maggior sensibilita’ dei medici di famiglia e dei ginecologi nei confronti della salute riproduttiva maschile, troppo spesso gli uomini si sottopongono a controlli ancora tardi”.